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Le 10 migliori parate di Courtois in questa Champions League
30 mag 2022
30 mag 2022
Interventi miracolosi che valgono i gol di Benzema.
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10 min
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Uno dei topos più ricorrenti e forse più abusati nella narrazione sportiva è quello della chiusura del cerchio. Se lo applichiamo al migliore in campo dell'ultima finale di Champions League, Thibaut Courtois, ha addirittura due significati differenti. Il primo riguarda il suo rapporto con le finali di Champions, aperto dalla finale persa nel 2014 proprio per mano del Real Madrid di Carlo Ancelotti, quando era il portiere dell'Atletico. Courtois chiude oggi questo cerchio ergendosi lui stesso a protagonista assoluto della quattordicesima Champions di quella che otto anni fa fu la sua grande rivale in una partita passata alla storia.

Il secondo, invece, riguarda la sua parabola all'interno del Real Madrid. Courtois era arrivato nel 2018 per migliorare l'unico reparto che non convinceva a pieno la gestione Zidane, quello dei portieri. Allora il titolare era Keylor Navas, e Courtois aveva iniziato la sua carriera nei "Blancos" con una fastidiosa alternanza con il costaricense nella quale era quest'ultimo, almeno nelle prime fasi, a partire dal primo minuto in Champions League. Era stato prima l'esonero di Lopetegui a fine ottobre e poi l'arrivo in panchina di Solari a mettere fine alla storia di Navas al Real Madrid.

Zidane però aveva deciso di lasciarlo titolare in Champions forse per non tagliare il cordone con quella mistica di invincibilità che il Real Madrid aveva esercitato su tutto il calcio europeo durante quel magico triennio sotto l'allenatore francese. Il Real uscì spesso vittorioso da moltissimi confronti nei quali non era sembrato chiaramente superiore al suo avversario, quando non addirittura inferiore. La differenza principale tra quelle Champions League e questa riguarda proprio il coinvolgimento del portiere. Sono rimasti identici la forza e l'assortimento del centrocampo, con la qualità di Kroos e Modric e la solidità di Casemiro, così come la scelta di inserire nell'intelaiatura della squadra alcuni giovani - in questo caso Rodrygo, Vinicius, Camavinga. Quello che è cambiato, come detto, è il fatto che il portiere del Real Madrid questa volta si è rivelato protagonista assoluto.

Dopo la finale vinta contro il Liverpool, Carlo Ancelotti ci ha tenuto a sottolineare che «il calcio è cambiato, ma quello che non è cambiato è che i giocatori fanno la differenza». Forse un po' anche per sviare le accuse di chi gli imputa un calcio poco moderno - il Real ha chiuso la Champions con il 50.5% medio di possesso palla, contro il 61% del City ad esempio - nonostante non sia mai stato particolarmente polemico ai microfoni, l'allenatore emiliano ci ha ricordato una cosa molto semplice: come anche nei recenti casi di Maignan nello Scudetto del Milan o di Rui Patricio nella finale di Conference, a volte il segreto del successo di una squadra dipende dall'elemento che meno di tutti viene preso in considerazione a livello tattico.

Mai come durante questa grande cavalcata europea del Real Madrid è stato vero che le grandi parate di un portiere valgono come i gol dei centravanti. In questo senso la splendida Champions di Courtois lo pone come importanza per le vittorie del Real Madrid quasi sullo stesso piano di Benzema. E se i gol del centravanti francese ce li ricordiamo tutti, è giusto invece ricordare i migliori interventi del portiere belga, a volte offuscate nelle pieghe di partite oniriche e deliranti. Queste sono le migliori parate di Courtois in quest'ultima Champions League.

10. vs Mbappé (Real Madrid-PSG)

Il canovaccio della Champions del Real Madrid è stato talmente ricorrente da risultare inquietante nella sua ripetitività. In tutta la fase a eliminazione diretta c'è stato sempre quel momento, contro tutti e quattro gli avversari - nell'ordine: PSG, Chelsea, City e Liverpool - in cui il Real è sembrato spacciato. In quel momento spesso è apparso l'intervento salvifico di Courtois che altrettanto spesso è riuscito a girare le sorti del confronto a proprio favore.

Nei primi 150 minuti dei 180 complessivi contro il PSG è stato più volte Mbappé a prendersi sulle spalle l'incombenza della finalizzazione, per provare a concretizzare il dominio territoriale e di possesso dei francesi. Questa bella risposta di piede di Courtois rivela uno dei suoi principali talenti: quello di saper coprire la porta utilizzando qualsiasi tecnica, anche quella da portiere di calcio a 5. Difficilmente Courtois concede uno spazio nello specchio della porta in uno-contro-uno. Mantenere un solo gol di svantaggio nel primo tempo di quella partita ha permesso nella ripresa la prima delle assurde rimonte del Real Madrid in Champions League.




9. vs Dzeko (Inter-Real Madrid)

Un upgrade tecnico della parata di piede di Courtois è questa risposta a Dzeko, praticamente la fotocopia di un altro splendido intervento che fece su Pavard nella semifinale dei Mondiali 2018. Inter-Real, prima partita del girone a settembre, è stato solamente il primo avvertimento, la prima dimostrazione pratica di cosa potessero fare le "merengues" in questa Champions. Quella prima vittoria, in una partita a tratti dominata dalla squadra di Simone Inzaghi, è stato solo l'incipit del messaggio che il Real Madrid ci ha ripetuto dall'inizio alla fine: in certe partite non bastano la qualità, la determinazione e neanche la freschezza atletica. Tutte queste variabili sono nulla di fronte alla capacità di saper piegare gli episodi, e di saperlo fare come il Real Madrid, le cui vittorie a volte sembrano ineluttabili.




8. vs Messi (PSG-Real)

Per parare un calcio di rigore solitamente serve la collaborazione involontaria di chi lo tira, ma non sembra essere questo il caso. Magari il tiro di Messi non era angolatissimo e forse strozza anche leggermente il pallone, un'imprecisione tecnica che è sembrata ricalcare una stagione grigia. Eppure la conclusione è quasi rasoterra e ci vuole un riflesso straordinario come quello di Courtois per accartocciare così velocemente due metri di altezza, di portarli a terra con questa velocità.




7. vs Azpilicueta (Chelsea-Real Madrid)

Tra i tanti capolavori collezionati da Courtois nella sua Champions c'è questo volo pirotecnico sulla conclusione di Azpilicueta che, dalla sua prospettiva, stava probabilmente già caricando progressivamente l'esultanza man mano che il pallone si avvicinava all'incrocio. Così come è stato The Departed nella filmografia di Martin Scorsese, cioè un film molto spettacolare ma anche molto nelle corde abituali del regista, un intervento del genere ruba molto l'occhio dello spettatore ma rappresenta anche la cifra stilistica principale di un portiere molto alto ed esplosivo.




6. vs Mbappé (PSG-Real Madrid)

Completamente agli antipodi rispetto a quella su Azpilicueta, ma forse più difficile, questa parata su Mbappé arriva su un tiro basso, forte e improvviso. Ed ecco che Courtois, essendo il tiro in posizione centrale e non defilato, stavolta non può andare di piede ma è costretto ancora una volta a piegarsi in modo fulmineo. Una parata tutt'altro che canonica, anche perché la velocità di esecuzione di Mbappé è paranormale, e serve tutta tutta la qualità e la maturità raggiunta da Courtois per fare questa parata ravvicinata a terra. Il tipo di gesto tecnico che forse è fisiologicamente quello meno adatto al suo corpo.




5. vs Dzeko (Inter-Real Madrid)

Forse il valore simbolico di Inter-Real Madrid riusciamo a coglierlo di più - o forse lo sopravvalutiamo - noi italiani che l'abbiamo seguita più da vicino. O forse davvero da quella partita dovevamo già dedurre come sarebbe andata a finire a maggio. Tutto sommato fu una sorta di presagio, l'anticipazione della finale contro il Liverpool in molti suoi aspetti, tra i quali lo sfoggio delle qualità di Courtois. Questa parata su Dzeko, su un colpo di testa ravvicinato e soprattutto schiacciato prima a terra, è uno dei capolavori nascosti della sua Champions League.




4. vs Havertz (Real Madrid-Chelsea)

Differentemente dagli altri due doppi confronti - quelli contro PSG e City - il Real contro il Chelsea aveva indirizzato bene la doppia sfida con il 3-1 favorevole nella partita di andata. Ma la Champions League negli ultimi anni ci ha sempre più abituato ai ribaltoni, quasi fossero diventati perfino fisiologici e inevitabili, al punto che il Chelsea al Bernabeu va sopra sul 3-0 e batte questo calcio d'angolo. È impossibile quantificare le sliding doors favorevoli avute dal Real in questa edizione della Champions, ma questa parata di Courtois è una delle più decisive. A differenza di quella su Dzeko, stavolta il colpo di testa di Havertz arriva diretto e non schiacciato, ma è molto forte e ravvicinato, quasi a botta sicura visto che la marcatura sul tedesco non aveva funzionato. Il miracolo di Courtois è determinante non solo per evitare il 4-0, ma anche perché, pochi secondi dopo, ci permette di assistere alla meraviglia dell'assist di esterno destro di Modric per Rodrygo.




3. vs Mané (Real Madrid-Liverpool)

Arrivato in finale, il Real Madrid ha acquisito una tale consapevolezza che ha permesso a molti dei suoi giocatori, i più giovani in particolare, di migliorare man mano nel corso della stagione. Ma la curva del progresso riguarda parallelamente anche il suo portiere: Courtois è stato autore di una splendida Champions ma in un paio di occasioni al Bernabeu, nei gol di Mbappé agli ottavi e di Mahrez in semifinale, si era fatto sorprendere sul primo palo.

In questo miracolo assoluto sul tiro di Mané, Courtois sembra aver superato anche quelle piccole imprecisioni. È una parata molto complessa anche in relazione al movimento dell'attaccante: solitamente ci si aspetta che chi si accentra per calciare con il piede forte vada poi a cercare il secondo palo, perché è più complicato incrociare sul primo palo angolando il tiro. La stessa dinamica, ad esempio, aveva ingannato Terracciano sul tiro di Leao che ha deciso Milan-Fiorentina. Courtois è invece perfetto a leggere l'azione e a non sbilanciarsi da un lato in contemporanea alla splendida sterzata di Mané. Poi per pizzicare il tiro con la mano ci vuole l'esplosività, ma quella è da sempre in dotazione di serie.




2. vs Grealish (Real Madrid-Manchester City)

Courtois ha definito questa come la parata più importante della stagione. Il Real era già sotto di un gol nella partita e di due nel doppio confronto: in pochi secondi Grealish si procura due occasioni per chiudere definitivamente i conti, e nella seconda Courtois risponde con un intervento assurdo di piede in spaccata. Non c'è istintività o speranza in questa parata: Courtois in questo caso va a cercare intenzionalmente la palla e riesce a pizzicarla deviandola dall'angolo. Inutile ricordare poi come sia finita la partita.




1. vs Salah (Real Madrid-Liverpool)

A dieci minuti dal termine della stagione, il potere esercitato da Courtois nella finale di Champions League contro il Liverpool ha ormai assunto connotati omerici. L'invincibilità di Courtois è paragonabile a quella di Achille, se non che, come abbiamo visto, lui è riuscito anche a togliersi il suo tallone. Eppure il Liverpool sta spingendo e per quanto siamo tutti ormai abituati nel calcio ad assistere a storie che vanno oltre l'irrealizzabile, in molti, quando Salah ha agganciato in modo splendido quella palla ed è riuscito a portarsi a tu per tu con il portiere, avranno pensato che Courtois non poteva prendere anche quella.

Il tiro di Salah non è il più angolato possibile, ma guardando con attenzione è molto forte e, soprattutto, arriva da distanza ravvicinata. È una di quelle parate che ti fa sollevare degli interrogativi quasi metafisici sui grandi sportivi: non solo i grandi portieri ma anche, ad esempio, i campioni dell'automobilismo, del motociclismo, della discesa libera. Courtois vede il mondo, e non solo il calcio, alla stessa velocità a cui lo vediamo noi? O, per esempio, ne ha una percezione rallentata come le mosche? Chissà quando sapremo rispondere a queste domande. Nel frattempo non possiamo far altro che goderci la meraviglia e il fascino di questi gesti tecnici e atletici che sembrano appartenere a una specie diversa dalla nostra.




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