Come scrivevo in un pezzo recente, rispetto a dieci anni fa, tutte le squadre europee cercano l’area di rigore con maggiore insistenza. In Premier League, in particolare, il crollo del numero di tiri da fuori è stato impressionante. Nello scorcio di stagione 2019/20 che si è giocato fin qui, la media a partita del numero di tiri dalla distanza in Inghilterra è stata inferiore del 30% rispetto a quella del campionato 2010/11.
Per gli inglesi non è un affare da poco. Il tiro da fuori è da sempre la cifra stilistica della Premier League. Lo stesso account ufficiale YouTube del massimo campionato inglese propone compilation di gol dalla distanza di tutte le epoche. Ce ne sono addirittura due intitolate “Christmas Crackers”, come se le bombe da fuori avessero una stagionalità natalizia.
Se ve lo stavate chiedendo, no, non c’è una stagionalità natalizia. Come si vede bene dal grafico, c’è un leggero incremento sia nei tiri che nei gol da fuori a maggio. Ciononostante scorrendo tra i miei tiri da fuori preferiti, quelli che presento in questo articolo, ho notato che cinque dei dieci selezionati sono stati segnati a dicembre. Può darsi che in un periodo di partite che si susseguono, di trasferte in stadi ostili e di campi pesanti all’inverosimile, la disperazione si impadronisca dei giocatori e, forse, i gol che giudichiamo più belli sono quelli che nascono dalle conclusioni più improbabili.
Ho scelto solo conclusioni in azioni di gioco regolare, o al limite su sviluppi successivi alla battuta di una palla inattiva, quindi non troverete Alan Shearer che attentava alla vita dei portieri mediante decapitazione su calcio piazzato.
I tiri più belli sembrano concentrarsi in mezzo agli anni Duemila, quando in Premier League imperversava il famigerato pallone Nike a strisce. Non sapremo mai i suoi segreti, forse un giorno ci diranno che era pieno di sabbia, e che solo gli atleti più forti fisicamente riuscivano a imprimere traiettorie incredibilmente tese e potenti. Alcune sembrano poter uscire dallo stadio dritte per dritte fregandosene dell’attrito dell’aria.
Osservate negli anni com’è cambiato il modo di calciare. Negli anni ‘90 i giocatori che calciano da fuori hanno il pallone davanti, su cui stendono il peso del corpo, e verso il quale slanciano la gamba in tutta la sua escursione. Oggi i calciatori imprimono forza ed effetti con un pendolo della gamba che è, rispetto a prima, di ampiezza minore; riescono anche a calciare con il pallone più “sotto” al corpo. Sembra che non colpiscano più la palla nel cuore, ma appena appena più in alto, con il pallone che prende gli effetti di una biglia da biliardo battuta in testa.
Si dice che il calcio cambia quando cambia una regola. È stato così per il fuorigioco, o quando si è impedito ai portieri di raccogliere un retropassaggio con le mani. Ma anche l’evoluzione della palla conta enormemente.