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10 foto di Federer per non farvi sentire il tempo che passa
08 ago 2021
08 ago 2021
Celebriamo i 40 anni del campione svizzero.
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6 min
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Oggi, domenica 8 agosto, Federer compie 40 anni, e non pensavamo sarebbe mai arrivato questo momento. Non pensavamo, soprattutto, che sarebbe arrivato con Roger ancora in attività, sebbene in condizioni agonistiche precarie, un ginocchio malandato, tangibili promesse di infelicità nel prossimo futuro. Non sappiamo neanche se rimetterà piede in campo, i suoi comunicati dopo la drammatica sconfitta a Wimbledon contro Hubert Hurckacz sono stati lacunosi e contraddittori, forse proprio per lasciarci appesi, col magone che potremmo non rivederlo più. Magari Federer sta aspettando che il mondo si inginocchi (ulteriormente) ai suoi piedi e che lo preghi di non ritirarsi. Nessuno vuole lasciarsi quello come ultimo ricordo di lui in campo: un giocatore lento e impotente, che subisce uno spietato 6-0 sul prato che per lungo tempo è stato il suo giardino di casa.

Unendoci all’augurio di rivederlo in campo in circostanze meno dolorose, festeggiamo i suoi quarant'anni con dieci foto strane che lo riguardano. Abbiamo sfogliato l'album dei ricordi per ritrovare momenti buffi che ci eravamo dimenticati di aver vissuto.

Federer e la Regina Elisabetta

Pochi tennisti amano la formalità e l’etichetta quanto Federer. Pochi sono parsi più a loro agio nei pomposi rituali dell’All England Club e mentre lo vediamo accanto alla Regina Elisabetta, sorridente, sembra essere lui l’ospite e il cerimoniere di casa. In realtà poco dopo quell’incontro Federer ha confidato ai microfoni di non sapere bene come rivolgersi a lei e di aver chiesto un consiglio a Novak Djokovic. «Perché a Novak?» gli chiedono straniti i giornalisti; «Perché sapevo che Novak conosce questo genere di cose». Non è l’unico aneddoto di questo tipo che lo riguarda. Nel 2010 il Principe William è in Australia per mostrare la sua vicinanza dopo i devastanti incendi nella regione di Victoria, con l’occasione fa un salto agli Australian Open, dove Federer sta massacrando Victor Hanescu. Federer viene istruito su come ci si deve comportare. «Come devo rivolgermi a lui?»; «Sua altezza reale»; «Stai scherzando?» chiede ridendo Federer, «Ok allora lo chiamerò “sua altezza reale” se mi chiamerà “Il re de campi”». Nell'intervista post-partita lo chiamerà in effetti "sua altezza reale", non senza trattenere una piccola risatina.




Federer e Juliette

Fresco vincitore di Wimbledon, Federer viene ringraziato dal torneo di Gstaad con una mucca di nome Juliette, portata in campo da un allevatore locale. Il tutto si svolge in una cerimonia con toni da sagra di paese. «Ora devo trovare un garage per la mucca» dice. Federer ha la coda di cavallo e stringe una specie di piatto di Gstaad, località montana sulle alpi bernesi, che starebbe benissimo nella cucina di nostra zia. È strano vederlo nella stessa foto dell'allevatore, con l'aria dura e le rughe scavate dal lavoro all'aria aperta. Quanto possono essere diversi gli esseri umani. Nelle settimane successive i media seguiranno con attenzione morbosa questa vicenda, preoccupati che Federer fosse troppo impegnato a diventare un campione di tennis per occuparsi di una mucca. Qualche settimana dopo uscirà una foto rassicurante di Federer che munge Juliette: è un cittadino del mondo, ma è pur sempre svizzero.




Federer all’Orange Bowl

Con una scorza di capelli platinati sopra un’evidente ricrescita, Roger Federer indossa le vestigia del suo passato da giovane pazzo: il mito fondativo necessario al suo passaggio a genio freddissimo e imperturbabile. È la premiazione dell’Orange Bowl, uno dei tornei giovanili più importanti - almeno in un passato in cui la Florida era l’epicentro del mondo del tennis. Ha vinto battendo in finale Guillermo Coria - che posa vicino a lui coi suoi muscoli da chewing gum - e può festeggiare insieme alla mascotte del torneo, una pallina a forma di arancia con una corona sulla testa. Vicino a lui alza il trofeo, un cesto di arance, spero finto sennò a quest’ora è tutto ammuffito in quel modo verde e glorioso con cui ammuffiscono le arance. All’inizio di quel torneo Federer si era infortunato al piede nel tentativo di imitare Tarzan in allenamento, poi aveva lottato e vinto, diventando per la prima volta numero uno del mondo juniores.




Federer e Pierce Brosnan

Solo un’occasione per sfoggiare davanti a 007 il blazer che Nike gli ha cucito addosso per farlo sembrare un vezzoso tennista degli anni ’20. Sul taschino non c’è ancora il suo logo personale ma uno strano araldo pieno di sbuffi con le sue iniziali. In quegli anni, tra il 2006 e il 2009, nei suoi outfit per Wimbledon Federer raggiunge vertici di pomposità oltraggiosa.




Federer e Gucci

Rimaniamo sulla questione outfit con questa giacca preparatagli da Alessandro Michele di Gucci in occasione del Met Gala del 2017, forse l’anno in cui - più del solito diciamo - Federer pareva Dio sceso in terra. Un bel cobra dietro la schiena per celebrare i suoi due slam a 36 anni. Ad aver commissionato il vestito a Michele è stata Anna Wintour, leggendaria editor di Vogue e segretamente innamorata di Roger da anni.




Federer e Connors

Roger Federer si scatta una foto con Jimmy Connors prima di una partita del torneo di Basilea, dove faceva da raccattapalle - Lynette, sua madre, era nell’organizzazione del torneo. Connors, naturalmente, è ignaro che quel ragazzo batterà il suo record di settimane passate in cima al ranking mondiale. A resistere ancora, però, è il record di numero di titoli vinti in singolare da Connors, vero re dei tornei minori come questa foto dimostra. Non sottovalutiamo però, nell'immagine, la presenza di Mansour Bahrami, baffi portentosi, incredibile doppista circense: non sono riuscito a ricostruire il motivo per cui fosse lì di preciso.




Federer e Peter Carter

Roger incrocia le racchette con Peter Carter, uno dei suoi primi allenatori, quello a cui è stato di certo emotivamente più legato. Ha conosciuto Carter all’Old Boys Club di Basilea, dove ha iniziato a giocare, ma se lo è portato dietro anche al centro tecnico di Ecublens e poi nella squadra svizzera di Coppa Davis. Avevano una profonda relazione maestro-allievo. Carter è morto tragicamente nel 2002 in un incidente d’auto in Sudafrica. La sua morte ha rappresentato uno degli snodi psicologicamente decisivi della vita e della carriera di Federer.




Federer e Rosset

13 febbraio del 2000, a Marsiglia Federer scende in campo nella prima finale di un torneo ATP contro Marc Rosset, uno dei suoi idoli di infanzia, medaglia d’oro nel tennis per la Svizzera a Barcellona 92. Federer perde al tiebreak del terzo set, Rosset gli dà un bacio paterno sulla fronte e poi spende bellissime parole durante la premiazione, dove si è presentato con una splendida maglia dell’OM: «Roger vincerà altri titoli non si deve preoccupare per oggi. È girato tutto su piccoli dettagli nel tie-break e sono contento di aver vinto la prima finale tutta svizzera. Soprattutto sono contento che questo torneo di Marsiglia abbia dimostrato che il tennis svizzero non è solo Marc Rosset ma anche Roger Federer».


Federer e Nadal

Dopo aver perso da lui l’anno precedente, nel primo scontro della loro eterna rivalità, Federer si è preso la rivincita su Nadal nella finale dello stesso torneo, a Miami. Dopo la partita, in attesa della premiazione, i due flirtano come due futuri sposi.




Federer&Mirka

Federer ha conosciuto Mirka Vavrinec, sua futura moglie, ai Giochi Olimpici di Sidney 2000, entrambi membri della delegazione svizzera. Mirka giocava ancora a tennis, prima di doversi ritirare per problemi alle ginocchia. Pochi mesi dopo l’inizio della loro relazione, giocano un doppio misto contro Lleyton Hewitt e Alicia Molik, spendendosi in momenti di tenerezza che stridono con l’aria imprenditoriale che ha la coppia oggi.


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