Vialli, al volo
I 10 migliori gol acrobatici di Gianluca Vialli.
5 – Al volo di punta contro Malta | Qualificazioni ai Mondiali 1994
La prima cosa da dire è che questa è l’ultima rete segnata da Vialli con la maglia dell’Italia. È il 1992, Vialli ha 28 anni, e non c’è nessuna ragione sportiva per non chiamarlo più. I motivi del brusco stop vanno ricercati nel suo difficile rapporto con l’allora Commissario Tecnico Arrigo Sacchi, un rapporto che degenera per via di una serie di incomprensioni e dichiarazioni infelici che hanno privato la Nazionale di un attaccante eccezionale.
Non mi stupirei se dopo questa rete il telecronista avesse ricordato ai tifosi davanti alla televisione che nel tempo libero Vialli si dilettava con la danza classica. Se fermate il video prima del suo tocco di punta si vede che il movimento che fa per anticipare l’avversario esce direttamente da quell’universo lì, quello della danza classica, ed è un movimento che ha anche un nome abbastanza esplicativo Grand Jeté – grande salto. In realtà non credo Vialli abbia particolari conoscenze del mondo della danza, ma è certo che con quel fisico e quella elasticità avrebbe primeggiato anche in quella disciplina. Dopo il gol viene anche brevemente inquadrato Sacchi ed è un immagine così bella, anche più bella del gol: sembra quasi stizzito, seduto su una spartana panchina di legno, e se conoscete qualcuno che vende quella giacca a vento scrivetemi in privato.
4 – In mezza rovesciata contro l’Arsenal | Makita tournament 1991
Per scrivere questo articolo mi sono visto quanti più gol sono riuscito a rimediare di Gianluca Vialli. Me ne mancano alcuni segnati nelle coppe con la maglia della Juventus e forse qualcuno di quelli segnati col Chelsea e vivo col dubbio di essermi perso qualche sua incredibile acrobazia. Di quelli con la Sampdoria ero abbastanza tranquillo di averli visti tutti perché esiste un video che promette di riprodurne 140, tanti quanti ne ha segnati con quella maglia. Poi mentre cercavo tutt’altro, ho letto con la coda dell’occhio, nella classica colonna destra di youtube, le parole mezza rovesciata e Vialli.
Eppure questo gol non era presente nei 140 con la Sampdoria e non sapevo che pensare. Alla fine la risposta era ovviamente che si trattava di una partita amichevole. Quanti gol così ha segnato Vialli quando non contava poi molto? Spero pochi, questo potrebbe essere ricordato come il più bel gol in amichevole di Vialli ed è stato segnato contro una squadra blasonata in una competizione dal nome orientale: Makita Tournament. Forse avreste preferito occupassi le seguenti righe raccontando la storia nostalgica di questo torneo, ma non è il mio compito, almeno per il momento.
Questa mezza rovesciata rientra nella categoria gol che non dovresti mai rivedere al replay. Il movimento di Vialli è infatti così bello e rapido che visto a velocità normale sembra opera di un pittore futurista che in un breve periodo della sua vita aveva deciso di dipingere solo giocatori che esprimevano il concetto di velocità in acrobazia. Visto al replay si capisce meglio tutto quello che porta Vialli a segnare ed è un movimento perfetto, c’è un momento in cui lo vedi perfettamente parallelo al terreno, però non saprei spiegare perché ma sembra perdere un po’ di poesia.
3 – In rovesciata contro la Cremonese due volte | Serie A 1994/95
Siccome non potevo mettere solo rovesciate in classifica, ma non volevo neanche scegliere tra queste due o lasciarne un’altra fuori, ho sfruttato la loro eccezionalità di essere back to back (ovvero Vialli le ha segnate all’andata e al ritorno dello stesso campionato alla Cremonese) per accorparle e usarle come esempio degli interrogativi che deve porsi chi decide di fare classifiche tipo questa. Dovremmo considerare più bella la la prima che arriva dopo momenti di brutto calcio e lo trasforma in qualcosa di bellissimo o la seconda, meno bella, ma arrivata dopo momenti di calcio migliori del gol stesso?
Lo sviluppo dell’azione della prima rovesciata è molto lontano da quello che vorremmo veder precedere un gol, soprattutto uno così. La palla scodellata dentro l’area sembra quasi una punizione nei confronti di Ravanelli che fa quello che può e la alza di testa molto alta nella speranza ci sia Vialli alle sue spalle. Ravanelli lo fa perché sa che il compagno aumenta in maniera esponenziale le possibilità della squadra di fare gol dal nulla, buttando palloni a caso all’interno dell’area di rigore.
Scegliendo questo gol mi sono preoccupato, forse più del gol stesso, di capire quale sia stato il ragionamento del difensore nello svolgersi dell’azione. Quando fai quel lavoro e ti trovi a marcare 1 contro 1 chiunque – ma ancora di più se ti trovi a marcare Vialli – quello che ti insegnano è di metterti tra l’attaccante e la porta. E questa è la scelta del difensore che deve aver pensato che di eroi che marcavano da davanti ne fossero morti già troppi. La scelta conservativa non paga perché Vialli trova il modo di colpire a rete che sfrutta il difensore alle sue spalle come appoggio. L’estremo tentativo di ribattere la rovesciata di faccia è la scelta del soldato che rimasto nel campo nemico decide di morire in piedi. Bonus per il pallone che sbatte sotto la traversa dopo che Turci ha provato a smanacciarlo.
La seconda rovesciata, invece, non ha richiesto particolari sforzi a Vialli, che a questo punto abbiamo capito non ha nessuna difficoltà a fare una rovesciata così semplice, ma ne ha richiesti al resto della Juventus. Il gol è preceduto infatti da una azione di venti secondi e sette passaggi tutta effettuata andando in avanti senza mai la tranquillità di un passaggio semplice. È quasi una piccola ragnatela che si conclude con un cross di Baggio sporcato di testa dal difensore che aggiusta il pallone quel tanto che basta per far fare a Vialli il Vialli, ovvero non perdere mai di vista il pallone e sfruttare alla perfezione la traiettoria a filo di piombo sulla sua testa. L’esecuzione è poi di quelle che si dovrebbero insegnare nelle scuole calcio ai bambini, anche se in realtà non andrebbero insegnate le rovesciate ai bambini.
2 – In rovesciata contro l’Empoli | Serie A 1987/88
Esisterà una classifica che ordina i gol non di testa per altezza da terra in cui è stato impattato il pallone? Non credo, ma sarebbe una classifica interessante, dominata da giocate freak come questa rovesciata di Ibrahimovic contro l’Inghilterra o questa di Pogba se fosse entrata. La rovesciata di Vialli contro l’Empoli avrebbe sicuramente una posizione molto vicina alla testa della classifica ed è forse la più classica tra le rovesciate di Vialli, sembra uscita da un film di Zeffirelli.
Solitamente nelle rovesciate non è necessario colpire benissimo il pallone, sono sempre colpi inaspettati per il portiere quindi è possibile trovarlo impreparato all’intervento, ma questo non accade mai con le rovesciate di Vialli. Sono espressione di pura potenza e non c’è nessuna differenza tra queste e un tiro normale dalla stessa posizione, anzi. Vialli sembra una fionda che con il suo movimento elastico imprime al pallone una velocità sensazionale e questa all’Empoli è la più potente tra le sue. Dopo il gol il portiere si dispera, si mette le mani nei capelli, forse non crede a quello che ha appena visto, forse ha visto il pallone passargli talmente vicino da maledirsi per non essere riuscito a respingerlo, ma immagino che rivedendo il gol la sera a cena con la famiglia abbia capito che semplicemente non poteva.
1 – Una specie di rovesciata – strana ma bellissima – contro la Fiorentina | Serie A 1994/95
La stagione 1994/95 è quella in cui la Juventus vince lo scudetto disputandoselo con il Parma, vince la finale di Coppa Italia battendo il Parma in finale e perde la Coppa Uefa in finale contro il Parma. Una stagione in cui Vialli da il meglio di sé segnando 22 reti, tra cui le due rovesciate alla Cremonese e quella alla Reggiana – che trovate in questa classifica – e questo gol alla Fiorentina. È già impensabile che in una sola stagione si riesca a segnare quattro gol così meritevoli, ma vi consiglio di andarveli a cercare tutti quei 22 gol del 94/95 perché sono mediamente così belli che a raccontarvelo non mi credereste.
Ci sono talmente tante variabili in questo gol che non so nemmeno da dove iniziare. È più difficile coordinarsi con un pallone che arriva da 40 metri o farlo mentre corri verso l’esterno del tuo obiettivo? È più difficile colpirla mentre sei così stirato o colpirla nell’unico modo possibile, ovvero in modo che ne esca un pallonetto da così vicino? Avrei potuto mettere al primo posto tanti di questi gol di Vialli, ma questo è quello che più mi ha lasciato a bocca aperta. Sinceramente non riesco a capire neanche quanti gradi di fortuna abbia questo gol, perché semplicemente non riesco a pensare che sia tutto frutto della sua mente, che l’abbia pensato proprio così come gli è uscito dal piede. E niente tutto quello che riesco a dire è bravo lui.