È successo molto ieri gli US Open di New York, e tra questo molto è successo l’impensabile. Roberta Vinci ha battuto Serena Williams in tre set, una convergenza di aberrazioni statistiche in cui l’analisi della partita forse conta poco. Splendida giornata per una, troppe cose a cui pensare tutte insieme per l’altra. Serena Williams perde l’occasione (l’ultima?) di vincere il Grande Slam, Steffi Graf rimane l’ultima a esserci riuscita, nel 1988. Steffi Graf nel 1988 ha anche vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi. Si chiama Golden Grand Slam (i quattro major più la medaglia olimpica), e c’è riuscita solo lei nella storia. Solo lei.
Innanzitutto, cominciamo dalle parole di Roberta Vinci alla fine della partita:
Cose dette da Roberta Vinci da tenere a mente: «Frrrrrhhh», come primo commento all’esito della partita. «Coach, did you heard (sic)? Quanti soldi ho vinto?», come reazione al sapere che era data 300 a 1 come vincitrice del torneo. «Put the ball and run, don’t think and run. And then I won», la descrizione degli ultimi game della partita da parte di Roberta Vinci.
Poi consideriamo per qualche momento la sua reazione a partita appena finita, ancora prima di fare l’intervista qui sopra:
E poi l’ultimo game della partita:
E il fatto che Roberta Vinci ha servito per il match sul 5-4 nel terzo set vincendo il game a zero, e giocando (e vincendo) due, DUE demivolée. Trovate un giocatore che abbia fatto due demivolée in un solo gioco da ieri a non so quanti anni indietro, uno che le abbia vinte tutte e due, e che abbia vinto pure la partita in cui le ha vinte tutte e due.
La prima, per andare sul 30:0:
La seconda, su match point:
Basta un rovescio tagliato sotto la palla e privo di peso insieme a un dritto più efficace del solito per battere l’indiscussa numero uno del mondo? Così è stato, insieme a un eccesso di pressione per il dover vincere rivelato da un eccesso di “come on” già in una manciata di game iniziali da parte della strafavorita:
Un’infinità di dati più o meno statistici a seguito di uno dei risultati più improbabili della storia recente dello sport:
– La mamma di Serena Williams conviene che la pressione è stata troppa:
Serena Williams’ mother says pressure likely got to be too much for her daughter http://t.co/3OfV9uHGKG
— ESPNTennis (@ESPNTennis) September 11, 2015
– Anche il coach di Serena conviene che la pressione è stata troppa:
Serena Williams lost her way mentally, tactically, her coach says http://t.co/jP3JOrCMOv via @usatoday
— Joe Fleming (@ByJoeFleming) September 12, 2015
– Roger Federer invece, dopo aver camminato su Stanislas Wawrinka e aver raggiunto la sua prima finale all’US Open in sei anni, ci tiene a ricordare che in fondo si tratta di pressione positiva. “Avercene, di questi problemi”:
–
“We’re talking about good pressure…just wasn’t meant to be, maybe.”—RF on Serena. Adds: “I didn’t think she was going to play this long.”
— TENNIS.com (@Tennis) September 12, 2015
– Serena Williams sarà comunque matematicamente la numero 1 a fine stagione:
Consolation prize for Serena Williams: She has clinched the year-end No. 1 ranking
— Christopher Clarey (@christophclarey) September 11, 2015
– I biglietti per la finale femminile stanno colando a picco, con prezzi ormai da secondo o terzo turno:
Ticket prices plummet for US Open women’s final after Serena Williams’ upset loss http://t.co/xGTFTimWYg
— ESPNTennis (@ESPNTennis) September 11, 2015
– Serena Williams ha un record di vittorie dopo aver vinto il primo set in uno slam di 250 a 8 (inclusa la sconfitta contro Vinci):
A look at the top stats to know on the unlikely upset of Serena Williams by Roberta Vinci: http://t.co/9iDBSVWGGo pic.twitter.com/gn3nUYPk1Q
— ESPN Stats & Info (@ESPNStatsInfo) September 11, 2015
– In nessuno dei tre set disputati in questa semifinale Vinci è riuscita a arrivare a vincere il 30% di punti sulla prima di Serena Williams, e ha comunque vinto l’incontro:
Vinci win will be bittersweet since she failed to reach her IBM target in any set pic.twitter.com/vC6CRRILE3
— Carl Bialik (@CarlBialik) September 11, 2015
– Roberta Vinci è la finalista Slam con la classifica più bassa da quando Serena Williams ha raggiunto la finale dell’Australian Open nel 2007, classificata numero 81:
At #43 in the world, Vinci is the lowest-ranked Slam finalist since the 2007 Australian, when Serena was ranked #81.
— Jeff Sackmann (@tennisabstract) September 11, 2015
– Ancora più improbabile, è la prima volta in cui le due finaliste di uno Slam sono fuori dalla Top 20:
This is the first time both finalists at a Slam are ranked outside the top 20. Closest was 2007 Wimbledon: Bartoli (19) vs Venus (31).
— Jeff Sackmann (@tennisabstract) September 11, 2015
– Perché Flavia Pennetta ha battuto Simona Halep nell’altra semifinale 6-1, 6-3, per chi non lo sapesse. Ma prima di ieri Flavia era già 3-1 nei confronti diretti con Halep. Poco importa, sempre oggi, che Halep sia attualmente n. 2 e Pennetta n. 26. Sempre prima di ieri Roberta Vinci non aveva mai vinto un set contro Serena Williams in quattro confronti diretti, non era mai neanche arrivata a 7-5 o a un tie-break in nessuno dei precedenti otto set disputati. Non era mai successo che due tenniste italiane arrivassero in semifinale di uno Slam, mai accaduto che anche solo un tennista italiano, uomo o donna, arrivasse in finale all’US Open.
– Gli odds di Roberta Vinci per la vittoria del torneo stavano a 300 a 1, quelli di Flavia Pennetta 200 a 1.
– L’ultima finale Slam tra due connazionali è stata a Wimbledon 2009, tra Venus e Serena Williams.
– È una delle finali femminili più anziane di sempre, la più anziana da quarant’anni a questa parte (Pennetta 33, Vinci 32 anni).
– Serena ha vinto il 52,2% dei punti nella partita contro Vinci. Avrebbe vinto nel 95% dei casi:
Serena won 52.2% of total points today. That’s no guarantee of victory (obviously), but a player who wins 52.2% should win 95% of the time.
— Jeff Sackmann (@tennisabstract) September 11, 2015
– Queste sono Vinci e Pennetta sedici anni fa, quando vinsero il Roland Garros junior in doppio:
Roland Garros 1999, junior doubles champions. pic.twitter.com/a3oQzUD4jp
— Linda. (@VamorzaLinda) September 11, 2015
Post scriptum: long form in tempo reale sulla disfatta di Serena sul New York Times. Due settimane in cerca del Grande Slam fino all’ultimo punto giocato, fino a quando Serena lascia Flushing Meadows appena mezz’ora dopo la sconfitta contro Vinci. Pare che l’ultima parola che ha pronunciato sia stata «sorry», rivolta a un’amica. Io neanche l’ho letto, leggetelo voi.