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Foto di Romain Lafabergue/Getty
Calcio Fabio Barcellona 16 marzo 2017 6'

Le cose che sa fare meglio Tolisso

Come gioca e dove può arrivare uno dei migliori talenti del Lione.

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Nella vittoria del Lione contro la Roma di una settimana fa sono state diverse le individualità a brillare. Oltre al migliore in campo Lacazette, 100% di passaggi riusciti, una prestazione di grande spessore tecnico e solidità tattica, ha brillato il talento di Corentin Tolisso.

 

 

Giocatore universale

 

Tolisso ha 22 anni, è francese di origini togolesi ed è un prodotto del centro d’allenamento di Tola Vologe, il celebre settore giovanile dell’OL. Esordisce in prima squadra a diciannove anni e nella stagione 2013-14, la sua prima da professionista, riesce a giocare 14 partite in Ligue 1 e 9 in Europa League. Proprio in Europa League, Tolisso incontra ai quarti di finale la Juventus, giocando sia nella gara d’andata che in quella di ritorno, nel ruolo di terzino destro, a dimostrazione della sua estrema versatilità tattica. Fa impressione pensare che nella stagione d’esordio il tecnico Remi Garde lo impieghi quasi sempre come esterno basso di destra, in sostituzione degli infortunati Mouhamadou Dabo e Miguel Lopes.

 

Nella stagione successiva, quella della definitiva esplosione, l’allenatore Hubert Fournier lo schiera nel suo ruolo naturale di mezzala nel 4-3-1-2. Tolisso gioca 37 partite da titolare su 38 in Ligue 1, mettendo a referto 7 reti e 3 assist.

 

Quando a metà del campionato 2015-16 Fournier è stato sostituito da Bruno Génésio in panchina, la centralità di Tolisso non viene minimamente scalfita. Il centrocampista, anzi, arricchisce la propria duttilità tattica. Genesio, meno legato a un singolo modulo di gioco, impiega Tolisso in varie posizioni dentro diversi schieramenti tattici. In questa stagione Tolisso ha giocato in ogni ruolo di centrocampi a 2 o 3 ed è stato spesso impiegato, come nella partita contro la Roma, da trequartista. Ma non è tutto: il numero 8 dell’OL ha anche giocato come esterno destro in un 3-5-2, o addirittura, nella prima partita di Champions League contro la Dinamo Zagabria, come punta pura di un 3-5-2 in coppia con Cornet.

 

Impiegato da punta segna come un centravanti.

 

Tolisso è un giocatore dal fisico compatto. Possiede gambe forti che utilizza bene per accelerare sui primi passi ma ha una discreta velocità anche su distanze medie, con una frequenza di passo più elevata di quanto l’altezza lascerebbe prevedere. Nel settore giovanile dell’OL nasce come esterno di centrocampo e i suoi primi impieghi in emergenza come terzino derivano proprio dalla sua esperienza come giocatore di fascia.

 

Ma è in mezzo al campo che Tolisso fornisce il meglio di sé, dove in grado di fare quasi ogni cosa: da questo discende la sua versatilità tattica e la comune definizione di centrocampista box to box. Alcune cose, però, le fa meglio di altre.

 

Nonostante sia stato impiegato in posizioni diverse da quelle di centrocampista puro, Tolisso è il giocatore dell’OL che in campionato effettua più passaggi, 69 di media ogni 90 minuti, con una percentuale di accuratezza superiore all’84%. È abile nel fornire sempre una soluzione di passaggio, grazie alle sue doti di smarcamento, sia in appoggio che in sostegno al portatore di palla. La capacità di trovare lo spazio di ricezione con movimenti diversi, d’altra parte, è una delle qualità che consentono a Tolisso di essere impiegato anche in zone più avanzate del campo.

 

Un chiarissimo esempio è il gol realizzato alla Roma in cui, oltre allo scambio molto tecnico con Lacazette, e alla notevole finalizzazione, sono da ammirare i movimenti senza palla di Tolisso. Inizialmente, mentre Lacazette si abbassa, si alza per fornire un appoggio tra le linee dei giallorossi. Dopo avere restituito la palla al suo centravanti si apre effettuando un movimento da sinistra a destra, opposto a quello dei difensori della Roma, che si muovono sulla direttrice destra-sinistra, che gli regala libertà e spazio per la conclusione.

 

 

Trovato spesso libero dai compagni di squadra, Tolisso fa circolare il pallone con rapidità e buona pulizia tecnica, privilegiando di gran lunga il gioco corto a quello lungo. Raramente opta per il passaggio rischioso, e questo lo porta ad una produzione di assist e key pass non particolarmente elevata. Tolisso in genere preferisce non forzare la giocata, ma garantire continuità all’azione cercando di mantenere il possesso e di fare avanzare la propria squadra per il campo tramite il palleggio. Dopo il passaggio è pronto a muoversi per trovare nuovamente lo spazio in cui farsi ridare il pallone, fornendo immediata soluzione per ricevere la chiusura dello scambio.

 

La tendenza a controllare il gioco si esprime anche nel rifiuto del dribbling come soluzione. In Ligue 1 Tolisso prova in media 1.1 dribbling ogni 90 minuti: è il giocatore dell’OL che ne effettua meno, fatta eccezione per i difensori centrali. Nonostante questo è in grado di superare gli avversari facendo uso della sua esplosività e delle ottime capacità in conduzione. Una delle migliori doti del numero 8 dell’OL è l’accelerazione palla al piede, che utilizza quando vede spazio da attaccare davanti a sé.

 

Cambia passo e salta l’intera linea di centrocampo del Monaco.

 

 

Inserimenti e gol

 

Tolisso è particolarmente efficace a trovare il giusto spazio per ricevere anche nell’ultimo quarto di campo e addirittura nell’area avversaria. Può vantare un gran tempismo nell’inserirsi da dietro per sfruttare una grande capacità di calcio: con 2.3 tiri ogni 90 minuti, è il centrocampista del Lione che tira di più in porta.

 

In area si muove di fatto come un centravanti e ha ottime doti realizzative. Le notevoli capacità di inserimento unite a quelle di finalizzazione, sia di piede che di testa, rendono Tolisso un’arma offensiva ulteriore per la sua squadra. Oggi è il terzo cannoniere della squadra in Ligue 1 con le sue 6 reti, dietro alle 22 di Lacazette e alle 7 di Valbuena.

 

Le doti aeree lo rendono inoltre particolarmente pericoloso nei calci piazzati, come in occasione del gol segnato alla Juventus nella gara di ritorno del girone di Champions League. Come dimostrato contro la Roma, ha grande facilità di calcio e possiede un tiro da fuori potente e preciso.

 

La varietà di soluzioni con cui Tolisso può arrivare al gol è mostrata dalla distribuzione delle sue 22 reti in carriera. 7 sono giunte da dentro l’area piccola, 10 dal resto dell’area di rigore e 5 da fuori area. 16 gol sono stati realizzati di piede e 6 di testa, 7 sono nati da situazioni di calcio piazzato.

 

La tecnica di Tolisso, tra l’altro, non è sempre così sicura.

 

Tolisso potrebbe invece, in maniera probabilmente più proficua, essere indirizzato a un ruolo di centrocampista maggiormente orientato agli inserimenti, valorizzando e sviluppando ulteriormente una tendenza già presente nel suo gioco. Di certo le fortune della sua eventuale carriera al vertice del calcio europeo dipendono, oltre che dalla definizione del suo ruolo in campo, dalla capacità che avrà di migliorare alcuni aspetti della sua tecnica di base, aumentando l’efficacia del suo gioco sotto la pressione avversaria e la gittata entro la quale i suoi passaggi sono sicuri. Dovrà per forza di cose anche incrementare l’intensità del suo gioco, migliorando così la fase difensiva e la pericolosità nell’ultimo terzo di campo.

 

Dalla capacità del nuovo ambiente di trovarne il giusto inquadramento tattico e dalla sua capacità di alzare l’asticella della qualità tecnica e di energia del suo calcio, dipenderà il suo successo in un contesto di livello più alto.

 

 

Tags : europa leagueligue 1lione

Fabio Barcellona, chimico e allenatore UEFA B. Scrive di calcio per L'Ultimo Uomo.

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