Labirinto Bonucci
Tutti i significati del trasferimento più clamoroso dell’estate.
L’evoluzione statistica di Bonucci
di Flavio Fusi
I dati che abbiamo a disposizione sono sempre più dettagliati, ma siamo ancora lontani dal poter valutare le prestazioni di un difensore centrale dal punto di vista puramente statistico. Oggi le cifre su contrasti e intercetti sono puramente descrittive, in quanto il numero delle azioni difensive di un calciatore è sempre strettamente legato al sistema di gioco in cui è inserito. Una squadra che domina il possesso, oppure difende lontano dalla porta vedrà i suoi difensori meno attivi rispetto a una formazione che preferisce difendersi negli ultimi 20 metri di campo.
Fatta questa doverosa premessa, possiamo comunque provare ad analizzare le statistiche di Bonucci, soprattutto quelle relative ai passaggi, che lo collocano nell’élite di quella nuova tipologia di difensori molto tecnici che tagliano le linee avversarie con i passaggi, così tipica del calcio contemporaneo.
Da quando è arrivato alla Juventus, Bonucci ha diminuito il numero di contrasti vincenti rispetto ai 2,0 di media per 90 minuti che compieva al Bari, ma questo è quasi fisiologico, come dicevamo, essendo passato ad una squadra che passa molto più tempo col pallone tra i piedi. Possiamo anche vedere come, a parte nell’anno del primo Scudetto, in cui ha raggiunto i 2,2 tackle riusciti ogni 90 minuti, il numero di contrasti vincenti sia calato gradualmente fino agli 1,1 di quest’anno. Non possiamo sapere se questa flessione dipenda interamente da lui o dal fatto che, gradualmente, la fase difensiva della Juventus gli abbia consentito di intervenire di meno, ma potrebbe essere comunque un segnale non del tutto positivo. Nel 2016/2017 vinceva il 64,7% dei contrasti tentati, un dato buono, ma comunque il peggiore dal 2010/2011 (54,5%), cioè quando al timone della Juventus c’era Del Neri in una delle peggiori annate della storia recente bianconera.
Bonucci ha compensato il calo nei contrasti vinti compiendo un maggior numero di intercetti. Nello scorso campionato è stato il giocatore della Juventus che ha compiuto più intercetti totali (89) e nelle ultime due stagioni ne ha compiuti in media 2,25 per 90 minuti, quando nelle precedenti cinque si era fermato a 1,84 di media, senza oscillazioni rilevanti di anno in anno.
Come detto però, le sue statistiche più significative sono quelle quando ha il pallone tra i piedi. La scorsa stagione, tra i giocatori della Juventus, solo Daniel Alves con 77,2 passaggi completati ogni 90 minuti è riuscito a fare meglio dei 70,7 di Bonucci, giocando però quasi la metà dei minuti rispetto al centrale. A livello europeo solo altri 17 difensori hanno fatto meglio di Bonucci, ma tutti militanti nelle prime sei squadre per possesso palla in Europa (cioè Bayern Monaco, Barcellona, Paris Saint-Germain, Manchester City, Napoli e Borussia Dortmund; la Juventus invece è 15.esima). Gli unici due giocatori a non militare in queste squadre che superano il nuovo centrale del Milan sono Vogt e Sule dell’Hoffenheim.
Nessuno però è stato migliore di Bonucci nel gioco lungo: 8,6 passaggi lunghi completati per 90 lo vedono guidare la classifica tra i difensori centrali, con il solo Mascherano (8,1) capace di andare oltre gli 8 lanci completati di media. Per contestualizzare, un altro centrale famoso per la sua abilità nel lungo, Boateng, non supera i 7,6 per 90, mentre Piqué si ferma a 6,5.
Mai come stavolta le statistiche confermano in pieno il test visivo: Bonucci è a pieno titolo tra i migliori difensori del mondo quando si tratta di costruire il gioco da dietro, soprattutto per quanto riguarda il gioco lungo.