Labirinto Bonucci
Tutti i significati del trasferimento più clamoroso dell’estate.
Come cambia il Milan
di Emiliano Battazzi
L’arrivo di Bonucci al Milan rende Montella l’allenatore più felice della Serie A, per una serie di motivi. Con il difensore della Nazionale, infatti, si amplia a dismisura l’armamentario tattico a sua disposizione, e si evolve inoltre nella direzione di quel gioco associativo all’italiana che Montella applica da sempre.
Fino all’ultimo acquisto a sorpresa, il Milan sembrava indirizzato verso un 4-3-3 con le ali molto dentro il campo, e i terzini molto larghi e avanzati. Con Bonucci ovviamente questo modulo vedrebbe un salto di qualità nell’interpretazione e nella circolazione del pallone, permettendo sia un inizio azione perfetto, anche grazie all’inserimento a centrocampo di Biglia, che una miglior ricerca della verticalità, anche nel lungo.
Allo stesso tempo, però, una coppia difensiva Bonucci-Romagnoli potrebbe non trovarsi a proprio agio nella copertura di spazi grandi, rendendo più complicata la riconquista del pallone in zone alte del campo, o determinando delle spaziature non ottimali tra le linee di difesa e centrocampo. Ci vorrà ovviamente tempo per capire bene i movimenti complessivi della squadra, e in particolare della coppia difensiva: le qualità di Bonucci in anticipo renderebbero possibile difendere in avanti, e forse si completerebbero meglio con Musacchio, anche lui abituato ad anticipare e più abile a coprire lo spazio rispetto a Romagnoli.
L’acquisto di Bonucci porta con sé anche la possibilità di schierarsi con la difesa a tre, che permetterebbe a Montella di sfruttare al massimo le caratteristiche dei propri giocatori. Con Bonucci centrale, Romagnoli a sinistra e Musacchio a destra, la linea difensiva dei rossoneri sarebbe la migliore per qualità di marcatura e anticipo della Serie A, insieme a quella della Juventus; ma soprattutto, sarebbe nettamente la migliore nella costruzione della manovra, con un rombo di possesso completato dal vertice alto Biglia, probabilmente resistente a qualunque tipo di pressing.
Il nuovo schieramento si adatta perfettamente anche alle caratteristiche di altri giocatori, come i due terzini, soprattutto Conti, che viene già dal sistema Gasperini, in cui l’esterno copre tutto il campo ma ha ampia libertà di proiezione offensiva. Allo stesso modo, Kessié potrà interpretare il ruolo di centrocampista nella sua peculiare maniera, quella di tuttocampista, mentre Biglia manterrà con più attenzione la posizione per schermare la propria trequarti. In avanti cambia poco a livello di interpretazione dei ruoli: con una sola punta, Calhanoglu (o Bonaventura) e Suso stringeranno verso il centro per attaccare gli half-spaces. Nel caso probabile dell’arrivo di una nuova punta, invece, Montella potrebbe schierare un solo trequartista, oppure affiancare due mezzali al regista, potendo sfruttare i movimenti codificati delle due punte per avere più profondità e presenza in area.
In ogni caso, in fase di possesso consolidato si potrebbe vedere spesso un 3-2-5, che con Bonucci può avere due esecuzioni molto diverse ma entrambe di qualità. La prima è quella verticale, in stile Conte, con il nuovo capitano a verticalizzare immediatamente verso le punte. L’altra, più posizionale, con una circolazione volta a trovare sempre la linea di passaggio dietro la linea di pressione avversaria. Con questa seconda interpretazione, il Milan potrebbe recuperare palla più facilmente in zone alte, avendo portato già molti uomini nella zona; inoltre, potrebbe difendersi con il pallone, uno strumento che Montella usava alla Fiorentina ma che richiede una capacità tecnica di altissimo livello.
È proprio dal punto di vista tecnico che il Milan compie un salto di qualità significativo. Con Bonucci, la squadra di Montella ha una guida perfetta per la linea difensiva, che permetterà ai compagni di trovare le giuste misure e di crescere insieme. Ma soprattutto ha acquistato l’equilibrio tecnico tra due possibilità di gioco: la costruzione con il gioco corto, dal basso, e la ricerca dell’ampiezza e della verticalità, con il gioco lungo. Un equilibrio che non sembrava scontato ma che adesso sembra molto più a portata di mano: la certezza, insomma, di non usare il possesso per il possesso, come a volte capitava alla Fiorentina di Montella, ma anche per disordinare l’avversario.
Il Milan con Bonucci ha comprato anche una serie di beni intangibili, ma non per questo meno importanti nell’equilibrio delle singole partite e di un’intera stagione, come il carisma, la leadership, la guida tecnica. Bonucci non riesce solo a fondere difesa e attacco in un solo momento, insomma, ma può permettere al Milan di considerarsi con credibilità come una delle pretendenti al titolo. Ecco perché Montella può solo sorridere.