La rapida ascesa del genio di Conor McGregor
In pochi anni il fighter irlandese “si è preso tutto” e ha cambiato le regole del gioco.
In pochi anni il fighter irlandese “si è preso tutto” e ha cambiato le regole del gioco.
Parte II: Lo stile di McGregor
Quattro vittorie dopo l’incontro lampo con Doherty, e poco più di un anno e mezzo dopo l’ultima sconfitta, nel giugno 2012 McGregor diventa campione dei pesi piuma Cage Warrior, neutralizzando il wrestling di Dave Hill e mandandolo a dormire con un high kick incrociato su un tentavivo di atterramento. A quel punto decide di sfidare il campione dei pesi leggeri, lo slovacco Ivan “Buki” Buchinger, fighter estremamente esperto, con un record di 21 vittorie e 3 sconfitte e un BJJ di altissimo livello. Eppure Conor McGregor lo liquida con: «Vado a giocare con quel ragazzo».
Dopo 3 minuti e mezzo McGregor fa una schivata di corpo e lascia partire una fucilata con il mancino.L’irlandese diventa il campione contemporaneamente delle 145 e delle 155 libbre.
Il team di McGregor – di cui l’irlandese porta lo stemma tatuato sul petto – è stato fondamentale per forgiare il suo talento naturale in uno stile estremamente moderno.
La guardia mancina di McGregor è caratterizzata da una posizione fortemente laterale che trae le sue radici dal Taekwondo. Il destro cerca costantemente il check col mancino avversario; il suo sinistro, invece, posizionato più in basso appena sopra lo sterno, gli permette di far partire i colpi da angolazioni anomale e nascoste. Preferisce schivare con i movimenti del busto e della testa, fidandosi dei suoi grandi riflessi, ma soprattutto su un’eccelsa gestione delle distanze.
Lo si può vedere spesso fare un piccolo saltello in arretramento, uno skip back, per mandare fuori misura il suo sfidante e contrattaccarlo poi con i colpi d’incontro.
Un salto in avanti temporale per illustrare il counterstriking clamoroso in possesso di McGregor.
Al di là dei suoi riflessi, l’irlandese possiede una reattività pazzesca nei movimenti di corpo e di testa: schiva spessissimo in back fade, cioè spostando il corpo all’indietro per mandare fuori misura l’avversario, o con un movimento laterale del corpo. Il più delle volte si tratta di un movimento di pochi centimetri della testa che il computer nella testa di McGregor ha calcolato sufficiente , piuttosto che con l’uso del suo footwork, cioè scappando all’indietro per poi contrattaccare e ancora colpendo d’incontro quando ancora è in fase di arretramento (come farà nell’incontro con José Aldo).
Il counterpunch che segue è, per precisione e tempismo, semplicemente devastante. E questa è senza dubbio la caratteristica migliore che forma il suo stile.
L’ex campione dei pesi leggeri UFC ha capito bene che contro McGregor è una questione di centimetri.
McGregor può contare inoltre su un allungo importante (74″) soprattutto per le 145 libbre. Usa bene il jab, ma lo fa più che altro per preparare il mancino; preferisce quasi sempre il colpo singolo a una sequenza prolungata e questo lo rende molto meno vulnerabile, sia agli atterramenti che ai counterpunch avversari. Ha mani pesantissime è non è un caso che oggi, su 21 vittorie ottenute in carriera, ben 18 (l’86%) siano arrivate per KO/TKO.
I calci non rappresentano un elemento determinante nel suo bagaglio tecnico, anche se nel suo secondo match contro Nate Diaz ha dimostrato di saper fare un buon uso dei leg kick. La posizione estremamente laterale può avere anche degli svantaggi, come una certa instabilità sui leg kick tirati dai suoi avversari, a cui McGregor compensa lavorando molto sull’equilibrio.
Il footwork, altro elemento cardine dell’avanguardia stilistica di McGregor, è caratterizzato da una reattività e da una velocità fuori dal comune che si sviluppa avanti e indietro, dentro e fuori dalla guardia avversaria.
Ma va detto anche del suo trash talking, che comincia prima e prosegue abbondantemente durante il match:oltre a fargli fruttare una montagna di dollari, può essere considerato come parte integrante del gameplan di McGregor. Insieme alla sua rilassatezza quasi innaturale.
A questo contribuisce forse il lavoro svolto con il visionario Ido Portal, guru del “Movement Culture”, che concentra quotidianamente i suoi sforzi sulla flessibilità, l’equilibrio, il controllo e la capacità d’adattamento del corpo traendo ispirazione dallo Yoga, dalla danza e dalla ginnastica artistica.
Al di là dello stile, è questa tranquillità, l’illimitata fiducia in sé stesso, ciò che rende McGregor davvero speciale. In un’intervista di qualche tempo fa McGregor ha 22 anni e il volto coperto di brufoli e quando guarda in camera si presenta così: «Mi chiamo Conor McGregor, ho un record di 4 vittorie e una sconfitta e sono il più grande peso piuma in circolazione».
Gianluca Faelutti vive a Cremona, ha 31 anni e per vivere lavora in gioielleria. Con l'occhio per le pietre preziose scrive anche su MMA Talks e partecipa al podcast omonimo.
Non male anche la serata di Zhang, Tsarukian e Bo Nickal.
Dopo la vittoria con Costa sarebbe bello vederlo di nuovo combattere per la cintura.
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