Il ruolo del centro nel basket moderno
Dimenticatevi dei lunghi classici: le fortune delle squadre NBA passano dai “Playmaking 5”.
Bonus Track
Come di consueto, ecco la selezione degli X&O più interessanti di queste ultime settimane, tra cui ATO (After Time Out), EOG (End of Game) ed i set più particolari dalle squadre NBA.
Utah Jazz Horns Pistol
Il playbook di Quin Snyder è infarcito di giochi che creano sovrannumero sul lato forte, una distrazione in grado di liberare spazio sul lato debole.
Partenza Horns un po’ atipica con i due gomiti alti riempiti da un piccolo e da un lungo. Il centro, Gobert è in post basso sul lato debole. Il gioco inizia con Hayward che si sposta in palleggio sul lato del piccolo, il quale si apre in punta, riceve e gioca un pick and roll d’infilata con Favors. Un set come se ne vedono a decine sui parquet NBA, ma la particolarità è quello che succede lontano dalla palla: Ingles, che è l’esterno sul lato forte, taglia sotto canestro e sfrutta il blocco di Gobert sul nuovo lato forte. Il suo movimento, oltre a dare una linea di passaggio alternativa a Hill che gioca il pick and roll, permette di liberare un lato di campo al taglio a canestro di Favors e tiene impegnata la difesa sull’altro.
Così facendo, nella prima sequenza della clip Hill coinvolge Hayward come sponda per dare palla dentro a Favors che nel frattempo gioca uno contro uno con il suo marcatore diretto in una posizione di vantaggio; nella seconda clip lo spazio è talmente dilatato che Favors riceve al ferro direttamente da Hill.
Heat Floppy Action
L’X&O dei Miami Heat è incentrato sulla filosofia “Read & React” – ovverosia: da una situazione iniziale si diramano una serie di varianti in grado di coinvolgere tutti e cinque i giocatori in campo – che tradotto tatticamente significa partire da una situazione standard, anche banale come una doppia uscita, e da lì iniziare a costruire il gioco usando le letture.
Questo schema – che si trova in quasi tutti i playbook delle squadre NBA e in quasi tutti quelli delle squadre Europee, dall’Eurolega alla Prima Divisione – sfrutta la “forza di gravità” prodotta dal movimento senza palla di Wayne Elligton, uno dei migliori tiratori in uscita dai blocchi dell’intera NBA, un altro dei miracolati della cura Spoesltra.
Gli Heat hanno utilizzato questo set per tre volte in un lasso di tempo di 3 minuti e la solita esecuzione ha portato a tre letture diverse per mandare a canestro tre giocatori diversi, e solo una per il terminale designato. Nella prima sequenza è Ellington a smarcarsi e segnare da tre punti (la 5° tripla della sua partita, tra l’altro); nella seconda il difensore sull’ultimo blocco, Cousins, esce ad ostacolare il tiratore ma lascia sguarnita l’area per il passaggio filtrante a Whiteside; infine nella terza tutti gli occhi della difesa sono per Ellington sul lato forte, Richardson sfrutta il pasticcio difensivo per uscire sull’altro lato e ha metri di spazio per prendersi il tiro.
Le EOG di Blazers e Pistons
L’8 gennaio scorso è andata in scena una battaglia all’ultimo tiro tra Pistons e Blazers risolta solo al secondo overtime con il blitz esterno di Drummond e soci. A decretare il primo supplementare ci ha pensato McCollum con questa tripla frutto di una BLOB (BaseLine Out of Bounds) ben congegnata da Stotts.
McCollum parte dalle tacche basse della lunetta e si apre in angolo, ma non riceve perché anticipato. Lillard blocca Aminu che sprinta a portare un blocco flare (in allontanamento) per McCollum. Sul cambio difensivo Jackson e Morris pasticciano lasciando libera la guardia dei Blazers, che ha tutto il tempo di mettere a posto la mira e impattare sul 106 pari
Nel secondo supplementare ecco una SLOB (SideLine Out of Bounds) con quattro giocatori dei Blazers in fila nelle tacche del tiro libero e Plumlee a rimettere, con il doppio beneficio di essere un buon passatore e togliere dall’area Drummond.
McCollum sfrutta il triplo blocco zipper (dalla linea di fondo verso il centro del campo, spalle a canestro) dei compagni e si muove in allontanamento: la strategia dei Pistons è inseguire sui blocchi e riempire l’area con il difensore dell’ultimo blocco per evitare il lob a canestro, ma McCollum ha ampio vantaggio per buttarsi in ala sul lato opposto, raccogliere il passaggio che taglia il campo di Plumlee e mandare a bersaglio il canestro del secondo overtime.
Secondo overtime che a 12 secondi dalla fine vedeva i Pistons palla in mano con la rimessa laterale, sotto di 2 sul 124-122 in favore dei padroni di casa.
Morris sfrutta il blocco zipper di Drummond, mentre sul lato debole Harris blocca cieco per Caldwell-Pope e poi ricciola in angolo sul secondo blocco di Drummond, che riesce a sortire l’effetto desiderato – ovverosia attirare l’attenzione dei due difensori Blazers, Plumlee e Harkless, sul lato forte – mentre Drummond porta un terzo blocco, stavolta per Caldwell-Pope, su cui il povero Crabbe è lasciato solo al suo destino. KCP riceve il passaggio da Jackson e lascia partire il tiro della vittoria da tre punti indisturbato.
Celtics ATO Ram Rescreen
Dal libro dei trucchi di Brad Stevens ecco una ATO che ci permette di ricollegarci un attimo alle qualità a tutto tondo di Horford, qui in veste di bloccante.
Thomas sfrutta il blocco verticale di Horford e finge di andare a bloccare sulla palla, Joseph e Lowry difettano di comunicazione e tocca a Valanciunas metterci una pezza, cambiando sul portatore di palla. Rozier potrebbe attaccare il mismatch favorevole, ma lo schema prevede un altro blocco di Horford, stavolta diagonale, per Thomas che dopo essersi allargato sprinta per riceve in punta, mette i piedi a posto e nel caos difensivo dei Raptors si alza e lascia partire il canestro del -3.
Il Pick & Roll laterale con LeBron James da bloccante
Il 9 marzo LeBron James ha piazzato una tripla doppia da 29+13+10, ma la particolarità della sua prestazione sono stati i 12 canestri dal campo tutti realizzati al ferro con la ciliegina sulla torta delle sette schiacciate affondate in faccia alla difesa dei Pistons, che ha pareggiato il proprio massimo in carriera risalente al 2009. Di queste sette dunks, 2 sono arrivate a degna conclusione di un pick and roll laterale che ha visto LeBron James utilizzato come bloccante – uno schema tanto semplice quanto letale, specialmente quando il Prescelto è in campo con il quintetto piccolo della second unit.
Deron Williams – uno che sotto l’egida di Jerry Sloan ai Jazz era abituato a questo genere di giocate – e LeBron vengono isolati in un quarto di campo, in una situazione alla Stockton-to-Malone con gli altri tre giocatori spaziati sul lato debole. Il pick and roll laterale con l’area sgombra nella prima sequenza permette a James di andare facilmente a canestro senza trovare nessuno sul suo cammino; nella seconda il cambio difensivo dei Pistons è più efficace, ma questo permette al Re un comodo mismatch concluso con il canestro e fallo.
Il Chin Floppy dei Pistons
Stan Van Gundy nel corso della sua carriera da allenatore ha creato e arricchito una sorta di Motion Offense personale che serve a spianare il campo al pick and roll centrale dopo aver creato una situazione di vantaggio sulla difesa, innescando così i centri atletici che ha allenato tra Orlando e Detroit e allo stesso tempo sfruttando le doti balistiche dei suoi piccoli.
Il gioco inizia con un blocco verticale sul lato debole, seguito da un blocco cieco tra il playmaker e il centro. La palla finisce in ala e il centro porta un altro blocco cieco, stavolta in allontanamento per la guardia, per poi uscire in punta e ricevere la palla. Con questo movimento di palla e uomini si crea una situazione di doppia uscita (in gergo Floppy Action) con cui la guardia che ha ricevuto il secondo blocco cieco sceglie un lato potendo sfruttare tre blocchi bassi e poi, in corsa e con un vantaggio acquisito sulla difesa che rincorre, andare a giocare un DHO (Dribble Hand Off, un pick and roll consegnato) centrale con Drummond da cui poi scaturiscono una serie di opzioni: nella prima sequenza il DHO produce un alley oop al ferro per Drummond; nella seconda uno scarico di Caldwell-Pope a Leuer che va a canestro; nell’ultima un comodo tiro piazzato per la guardia da Georgia con metri di spazio.