Il power ranking dei Fischer più importanti del Mondo
Al 14’ di Copenaghen – Atletico Madrid Viktor Fischer si è ricordato di essere un calciatore di talento e ha segnato di tacco il gol del vantaggio dei danesi che comunque non è servito a niente perché i danesi hanno comunque perso 4 a 1. Fischer è risbucato dalla busta a sorpresa della nostra memoria calcistica dopo essere sparito da almeno tre anni, da quando cioè fu comprato dal Middlesbrough dall’Ajax per finire nel tritacarne della Premier League. Nonostante il bel gol, Viktor Fischer rimane comunque un Fischer assolutamente marginale nella nostra cultura, ricchissima di Fischer bravi e in generale migliori di lui. Eccovene una lista che non ambisce all’esaustività:
- Ingo Fischer, agente squadra speciale Cobra 11
Per i fan della prima ora, è l’agente che muore per lasciare il posto a quello che non sembra tedesco. Secondo la Wikipedia di Squadra speciale Cobra 11 «Ingo mantiene sempre la calma e ha molto feeling con il collega: i due scherzano spesso assieme e pare che si siano conosciuti cinque anni prima».
- Josef Fischer, imprenditore
Fondatore dell’azienda Fischer Sports che da quasi un secolo costruisce sci di alto livello.
- Mark Fisher, filosofo
Ha scritto una delle critiche più vaste e profonde alla società contemporanea, uscito di recente in Italia per Not.
- Dietrich Fischer-Dieskau, cantante
Un baritono così bravo ed importante che gli è stato dedicato un asteroide, il 42482 Fischer-Dieskau.
- Ernst Sigismund Fischer, matematico
Inventore del Teorema di Riesz-Fischer che, secondo Wikipedia, determina le condizioni per cui gli elementi di una successione in l2 sono i coefficienti di Fourier di un qualche vettore di L2.
- Stanley Fischer, banchiere
Nato in Rhodesia, doppia cittadinanza israeliana e statunitense, vicepresidente della Federal Reserve dal 2014 al 2017, ex presidente della banca di Israele, massone.
- Gustav Fischer, esploratore
In uno dei suoi incredibili viaggi in Africa ha catalogato gli Agapornis fischeri, cioè i pappagallini Inseparabili.
- Bobby Fischer, scacchista
Oltre a essere uno dei pochi esemplari di cittadino statunitense naturalizzato islandese, Bobby Fischer è noto soprattutto per aver vinto, nel 1972, la guerra fredda degli scacchi contro Spasskij. Fischer però non ha accettato di diventare il simbolo dello stile di vita statunitense, litigando più o meno con tutti ed andando in esilio in mezzo una serie di avventure picaresche. Per questo merita il nostro rispetto infinitamente più di Viktor Fischer.
“How old are u”: Evgeni Postnikov
In questa nuova rubrica dovete indovinare quanti anni ha un giocatore dell’Europa League, la coppa in cui una partita di 90 minuti dura in realtà 130 anni del tempo empirico. In questa puntata parliamo del difensore russo, bandiera dell’Astana calcio, Evgeni Postnikov. Eccovelo qui in posa appena uscito dal barbiere.
Se amate questa rubrica lo sapete che non potete barare cercando su Wikipedia. Se durante il quiz vi viene voglia di aprire Wikipedia guardate questa rovega di Moussa Sow. Per aiutarci ci siamo serviti dell’applicazione “How-old”, dove abbiamo messo delle foto di Postnikov e la app ci ha detto quanti anni ha secondo il suo algoritmo.
Ecco una foto di gioco di Postnikov, trasfigurato dallo sforzo in marcatura. Magari l’applicazione è stata inclemente con lui.
In questa foto Postnikov era quasi sorridente. Non è chiaro se in questo periodo della vita aveva già conosciuto l’aridità e la durezza della steppa kazaka, ma sembrava quasi una persona normale.
Ed ecco invece il buon Postnikov alle prese con la spigolosa arte difensiva russa, espressa tutta negli spigoli della sua faccia e su questo taglio di capelli che ha davvero qualcosa di misterioso e perturbante.
In questa foto Postnikov sembra un’altra persona, e cioè un bell’uomo di mezza età, con degli occhi brillanti e intensi.
Soluzione: Evgeni Postnikov ha 31 anni.
Un contributo scritto tutto con il font della Steaua Bucarest
Conosci la tua squadra di Europa League: Astana
Sulla sinistra del corso dell’Islim – il fiume sempre gelato – si innalza, assurdo, l’Ak Orda, “l’orda bianca”. Il palazzo presidenziale del Kazakistan ha l’aspetto neoclassico di un palazzo newyorkese, ma è sormontato da una cupola blu cobalto con delle rifiniture d’oro. Al vertice della cupola è disegnato un sole con 32 raggi e un’aquila che lo sovrasta. Sopra la cupola si allunga una guglia che porta l’altezza complessiva a 80 metri, rendendolo il palazzo presidenziale più alto al mondo. La sala orientale del palazzo, quella in cui si ospitano i diplomatici esteri, è costruita a forma di yurta, l’abitazione tradizionale dei popoli kazaki, per restituire autenticità a un edificio costruito nel 2004 dall’estetica un po’ leziosa.
L’AK Orda, per la sua eleganza posticcia, ricorda edifici di altri universi, come il tempio sopra le nuvole di Dragon Ball. Il biancore dei marmi di carrara che rivestono l’edificio rimandano all’idea di “mausoleo bianco”, l’antico nome della città di Astana: aqmola in kazako. La città ha ripreso a chiamarsi con il suo nome originario nel 1990, in seguito all’indipendenza del Kazakhistan. Nel 1961, durante la campagna delle terre vergini, Nikita Krusciov la rinominò Tsenilograd, ovvero “città delle terre vergini”. Il Kazakhistan sarebbe dovuto diventare la seconda regione dell’URSS per produzione di cereali e Astana era la capitale delle terre vergini. L’operazione avrebbe avuto il merito secondario di sanare la reputazione dell’area, che durante le purghe staliniste aveva ospitato uno dei più tristi dei gulag. L’acronimo ALZHIR sta per “campo per le mogli dei traditori della madrepatria di Akmolinskii” e sta per le coniugi dei criminali politici.
Astana sorge al centro della steppa kazaka e nei mesi invernali la temperatura scende mediamente a -20. Non c’è niente che incoraggi l’insediamento umano e la decisione di erigere una città e farne poi una capitale – la più fredda del mondo dopo Ulan Bator – rappresenta uno sforzo surreale di supremazia dell’uomo sull’ambiente, del culturale sul naturale.
Questo ha contribuito a dare un’aria misterica ad Astana, dove la confusione tra ciò che sembra e ciò che è molto forte. Astana sta per “capitale”, ma deriva dal persiano “astane”, il cui significato è quello di “soglia sacra”, a cui si accede con timore e rispetto. Da qualsiasi punto di Astana, oltre ai due grattacieli dorati e al palazzo presidenziale, è possibile vedere il vertice aguzzo della Piramide del Palazzo della pace e della riconciliazione, forse uno dei più assurdi edifici concepiti dall’uomo.
Il palazzo ha una destinazione più simbolica che concreta: è un momento alla reciproca umana comprensione, fra tutte le lingue, culture e religioni. L’idea è di creare una casa in cui i diversi culti religioso possano essere unificati sotto l’egida del culto solare, che li comprende e governa tutti. Nella Opera House, uno dei principali saloni, il culto solare è rappresentato da un enorme mosaico al centro del tavolo delle conferenze, dove si riuniscono spesso alcune delle principali autorità religiose al mondo. All’interno della piramide ci sono luoghi di culto per l’ebraismo, il cristianesimo, il buddismo, il taoismo e per altre fedi. Secondo il blog “Massoneria Londra” siamo di fronte a uno dei massimi esemplari architettonici degli Illuminati, che farebbero di Astana la capitale della Massoneria.
Così come la città, anche la squadra di calcio di Astana è nata dal nulla, nel 2009, da una fusione di altre due squadre della città. Il tutto finanziato dall’azienda ferroviaria kazaka controllata dal governo nazionale. Dal 2014 a oggi l’Astana ha vinto 4 campionati e 3 coppe nazionali, qualificandosi anche in Champions League ed Europa League. Quest’anno è stato eliminato ai preliminari di Champions League dal Celtic, ma ha centrato il risultato storico di qualificarsi ai sedicesimi di Europa League, dove ieri ha perso male in casa contro lo Sporting Lisbona. Per potervi fare una trasferta ad Astana in questa stagione dovrete incrociare forte le dita che gli uomini di Stanimir Stoilov compiano il classico “Miracolo di Lisbona”.