L'Ultimo Uomo

  • Calcio
  • Buckets
  • Sport
  • Fondamentali
  • Classificone
  • Guida alla Serie A
  • Calcio
  • Buckets
  • Sport
  • Fondamentali
  • Classificone
  • Guida alla Serie A
  • Chi siamo
  • Le Firme
  • Archivio
  • Newsletter
  • Le Guide
  • Sponsor
  • Long-Form
2016 © Alkemy. Made with love
Informativa Cookies
Foto di David Price / Getty Images
Calcio Emanuele Atturo Marco D'Ottavi e Dario Saltari 6 aprile 2018 17'

Il bello dell’Europa League 2018 vol. 11

Le cose che ci hanno fatto battere il cuore nei quarti di finale della nostra coppa preferita.

Condividi:

Il gol di Ramsey e altre meraviglie dall’Arsenal di ieri

 

Se l’Arsenal giocasse sempre contro il CSKA Mosca staremmo forse parlando della squadra migliore della nostra generazione. Ieri l’Arsenal ha tirato 18 volte verso la porta, di cui 9 nello specchio, e la maggior parte dei quali da dentro l’area di rigore.

 

Quella di ieri è stata una delle rare partite in cui  l’Arsenal di Wenger si è avvicinato all’ideale di sé stesso: quello di una squadra offensivamente brillante, che costruisce i propri gol con scambi ravvicinati, da flipper, fra giocatori tecnicamente sublimi che parlano un linguaggio indecifrabile agli avversari. Il CSKA ha facilitato le cose, schierando una difesa a tre lentissima e continuamente smagliata dai movimenti di Mkhitaryan e Ozil, e infilata dagli inserimenti di Ramsey. Il gallese ha tirato in porta 7 volte durante la partita, segnando due gol e prendendo un palo. Ozil, invece, ha realizzato 2 assist e si è guadagnato questo video celebrativo dai social dell’Arsenal.

 

@MesutOzil1088 just can’t stop assisting…#MesutAssists pic.twitter.com/yHp6EywYeq

— Arsenal FC (@Arsenal) 6 aprile 2018

 

Il primo gol è un buon esempio della qualità del palleggio del’Arsenal nell’ultimo quarto di campo:

 

Mkitaryan porta palla da sinistra convergendo verso il centro. Insieme a lui una serie di giocatori si buttano verso il centro attaccando l’area.

Ozil è il direttore d’orchestra di questo attacco a flipper. È il giocatore che ha realizzato più passaggi in verticale in tutta Europa. In questo caso verticalizza per Wilshere.

Wilshere ha un cattivo primo controllo, ha la palla sul piede debole ed è costretto a dare le spalle alla porta. A quel punto scarica su Ozil.

Il tedesco è ancora quello più veloce di testa e gira il pallone sulla destra per Bellerin.

Il terzino mette un cross di piatto rasoterra per Ramsey che segna l’1 a 0.

 

 

Ma è il secondo gol di Ramsey, ovviamente, ad essersi preso le copertine. Due giorni dopo la prodezza di Cristiano Ronaldo è arrivato un gol che forse non può contestarne l’iconicità ma che ne è all’altezza almeno dal punto di vista puramente estetico. Se il gol di Cristiano Ronaldo è soprattutto un gesto atleticamente impensabile, dove un uomo si alza fino almeno a 2 metri d’altezza per prendere una palla con il piede, quello di Ramsey appartiene a un’estetica dell’astuzia che è quasi opposta.

 

Cristiano Ronaldo ha piegato le leggi fisiche, Ramsey le ha assecondate. Come per spiegare l’assurdità del gol di Cristiano Ronaldo bastava anche solo il fermo immagine del suo tiro da dietro, dove il suo piede sovrastava – per un gioco prospettico – quello della traversa, per trasmettere l’armonia del gol di Ramsey basterebbe anche questa foto.

 

Arsenal FC v CSKA Moskva - UEFA Europa League Quarter Final Leg One

 

Non sembra l’immagine di uno che sta per tirare in porta, se non in qualche fumetto dove il calcio è trasformato nella caricatura di un’arte marziale. Ramsey non solo colpisce con una parte del piede con cui sembra impossibile segnare, ma lo fa anche a pallonetto, prendendo in controtempo l’uscita di Akinfeev.

 

La cosa che è stata poco sottolineata è che il gol arriva al termine di un’altra azione bellissima, che contiene persino un altro colpo di tacco. Un’azione che si sviluppa tutta sulla catena di sinistra e che porta Ozil a crossare senza pressing per l’inserimento di Ramsey.

 

In questo senso il gol di Ramsey somiglia a quello di Wilshere qualche anno fa, un rilassato pallonetto arrivato al termine di un’azione piena di ricami e tocchi di prima e sponde a una velocità assurde, in cui i giocatori sembravano trasformati in oggetti. Anche questo di Ramsey riesce a racchiudere l’idea utopica del calcio di Wenger in un’azione auto-conclusiva. Spero che Wenger conservi in una teca le gif di questi momenti, che esprimono la bellezza e la fragilità del calcio che ha sempre avuto in mente.

 

L’undici dei nomi di questo turno di Europa League

Oggi recuperiamo una sana abitudine che avevamo perso, ovvero quella di mettere in campo l’undici dei migliori nomi del turno d’Europa League:

 

Impression

Alexander Walke, Sebastian Coates, Duje Caleta Car, Dusan Basta, Lukas Klostermann; Diane Samasseku, Zambo Anguissa, Bribras Natcho, Diego Demme; Fredrik Gulbrandsen, Pontus Wernbloom. Tutti schierati con la magica camiseta del Brasil.

 

Il giocatore più Europa League: Alan Dzagoev

 

Quanto ci abbiamo creduto: 7

Quanto è stato realmente forte: 6

Quanto è caduto in disgrazia: 6

Quanto sembra depresso: 10

 

Cresciuto calcisticamente nell’Accademia Togliatti, Dzagoev è nato in una famiglia dell’Ossezia di etnia georgiana. Lo si nota dal naso schiacciato, dalla bocca triste, dagli occhi bassi. Quando era ancora un teenager le voci sul suo talento si rincorrevano dalle alpi al manzanarre. Dzagoev è stato il più giovane calciatore ad esordire con la Nazionale russa, nel 2009, a 18 anni e 116 giorni.

 

Il suo nome figura in questo articolo di ESPN dove si indicano i giovani più entusiasmanti da tenere d’occhio. Dzagoev è in compagnia di Marek Hamsik, Sergio Busquets, Hernanes e Mounir El Hamdaoui. Del resto Dzagoev aveva appena concluso la sua prima stagione da titolare nel CSKA segnando 8 gol. «Veloce, bravo di testa e con qualità tecniche eccezionali» il suo nome veniva accostato al Chelsea. Non si capisce poi cosa sia successo. Dzagoev non ha avuto particolari problemi fisici, ha giocato bene ma non troppo, non ha mantenuto le promesse sui propri miglioramenti, rimanendo in sostanza lo stesso giocatore che era anche a 18 anni. Un trequartista incostante a cui ogni tanto si accende una visione di gioco divina.

 

Oggi è uno dei tanti monumenti grigi del calcio russo, il cui senso è tutto racchiuso nelle sue mostruosità statistiche. A 28 anni Dzagoev ha già giocato 228 partite e segnato più di 50 gol con la maglia del CSKA Mosca. Ha già più di 50 presenze con la Nazionale russa e quello che si appresta a giocare nel 2018 sarà il suo terzo Mondiale e forse neanche l’ultimo.

 

La storia di Dzagoev, riletta oggi, sembra la stessa di tanti artisti russi che invece di emigrare e arricchire la propria arte sono rimasti in patria a farsi mangiare dalla burocrazia, diventando manieristi di sé stessi.

 

1 2 3
Tags : arsenaleuropa leaguelazioolympique marsigliared bull lipsia

Emanuele Atturo è nato a Roma (1988) dove vive e lavora. Laureato in Semiotica, si interessa di cultura pop e sottoculture. È caporedattore de l'Ultimo Uomo e scrive in giro.

Marco D'Ottavi è nato a Roma, dove vive e lavora. Ha una laurea umanistica (presa a Roma) ed è cofondatore del progetto Bookskywalker. Ha collaborato con Dude e Crampi Sportivi.

Dario Saltari nasce a Frascati nel 1989. Laureato in Relazioni Internazionali, scrive storie di finzione su eventi realmente accaduti per passione e storie vere su eventi di finzione per lavoro. Ha fondato l’Amsterdam Roma Club mentre era in Erasmus.

Condividi:
Carica i commenti ...

Iscriviti alla nostra newsletter

Ricevi "Stili di gioco" direttamente nel tuo inbox.

Potrebbero interessarti

Calcio Francesco Lisanti 8'

5 finali per la Serie A

Abbiamo scritto 5 sceneggiature su come potrebbe finire il campionato italiano.

Calcio Cosimo Rubino 14'

Manuale universale della Serie B

Una guida per orientarvi nella fenomenologia del campionato cadetto, valida più o meno ogni stagione.

Calcio Dario Saltari 6'

Cosa pensare della stagione di Mertens?

Il belga è stato fondamentale nella stagione del Napoli ma negli ultimi tempi la sua influenza sembra essere calata.

Calcio Daniele V. Morrone 19'

Dennis Bergkamp e l’Inter, lost in translation

Storia delle incomprensioni fra il fenomeno olandese e il calcio italiano.

Calcio Andrea Costanzo 13'

Come la politica ha usato il calcio in Francia

Breve storia del rapporto complicato tra la Nazionale e la classe politica francese.

Dello stesso autore

Calcio Emanuele Atturo 27'

La settimana più pazza della storia della Champions League

L’album dei ricordi di quattro partite che, nel bene o nel male, non dimenticheremo mai.

Calcio Emanuele Atturo e Dario Saltari 23'

Il bello dell’Europa League vol. 10

Le cose più oneste successe nel ritorno degli ottavi di finale della nostra coppa del cuore.

Calcio Emanuele Atturo e Marco D'Ottavi 18'

Il bello dell’Europa League 2018 vol. 9

Le cose più deliziose che possiamo trovare nella wunderkammer Europa League questa settimana.

Calcio Emanuele Atturo 11'

Le notizie più incredibili del mese, vol. 3

Notizie assurde che vi faranno apparire il mondo come un po’ più imprevedibile.

Calcio Emanuele Atturo e Marco D'Ottavi 22'

Il bello dell’Europa League 2018 vol. 8

Il meglio del ritorno dei sedicesimi di finale della nostra coppa preferita.

I più letti del mese

Calcio Tommaso Naccari 19'

Il Mondiale della moda 2018

Costantino della Gherardesca sceglie la più bella divisa della prossima Coppa del Mondo.

Calcio Daniele Manusia 7'

Che ne pensate delle parole di Buffon?

Giulio ci ha chiesto cosa pensiamo delle parole di Buffon alla fine di Real Madrid-Juventus, risponde Daniele Manusia.

Calcio Alfredo Giacobbe 5'

Donnarumma sta peggiorando?

Secondo la percezione pubblica il portiere del Milan sta avendo una stagione difficile, ma è davvero così?

Calcio Marco D'Ottavi 21'

I 196 giorni di Henry alla Juventus

Storia di una delle pagine più nere del calcio italiano.

Sport Daniele Manusia 9'

4 cose sull’arresto di Conor McGregor

Conor McGregor ha tirato un carrello addosso ad un pullman dell’UFC e poi si è consegnato alla polizia.

altro da lazio
Calcio Francesco Lisanti 8'

5 finali per la Serie A

Abbiamo scritto 5 sceneggiature su come potrebbe finire il campionato italiano.

Calcio Redazione 23'

Il bello dell’Europa League 2018 vol. 12

Le cose più incredibili successe nel ritorno dei quarti di finale della nostra coppa preferita.

Calcio Tommaso Giagni 6'

La vita dedicata al calcio di Lucas Leiva

Il centrocampista brasiliano è una persona protettiva sia in campo che fuori, e alla prima stagione alla Lazio ha già fatto dimenticare Lucas Biglia.

altro da europa league
Calcio Alex Belinger 9'

La visione del Red Bull Salisburgo

La squadra austriaca è quella che meglio rappresenta la filosofia dell’azienda produttrice di bevande energetiche.

Calcio Emanuele Atturo e Dario Saltari 23'

Il bello dell’Europa League vol. 10

Le cose più oneste successe nel ritorno degli ottavi di finale della nostra coppa del cuore.

Calcio Dario Pergolizzi 8'

Chi ha paura dell’Arsenal?

La squadra di Wenger sta avendo una stagione complicata, e la sfida con il Milan è già decisiva.