- Cyril Thereau se ne sbatte del Natale
Qualche giorno fa Thereau aveva annunciato su Instagram che per Natale sarebbe partito per Dubai, postando una foto del biglietto aereo in business e una didascalia “Inizia gli vacanzia”. Ha scritto “Gli vacanzia” anche se in francese si dice più o meno uguale a come si dice in italiano (“les vacances”), e questo rimette in prospettiva la dichiarazione di inizio dicembre, quando Cyril aveva detto di non capire niente di quello che gli dice Del Neri.
Ma Thereau è nel futuro e nel futuro non servono addetti stampa o corsi di lingua, ci si capisce con la forza dei simboli. E per Cyril il simbolo del Natale è una piscina al centesimo piano di un palazzo di Dubai, con il fratello coatto che indossa la seconda maglia dell’Udinese e dei grattacieli ritagliati nella luce di un’esplosione atomica. Thereau sembra consapevole che siamo vicini alla fine del mondo e ha tutta l’intenzione di cavalcare l’onda di entusiasmo nichilista che l’accompagnerà.
Neanche ci fa gli auguri.
- C’è qualcosa di spaventoso in Gerard Deulofeu
Delofeu qualche anno fa sembrava il talento spagnolo più promettente della nuova generazione (quella di Tiago Alcantara, per capirci). Adesso sembra un ragazzo disturbato, che si fa le foto in maglietta mentre strozza il suo cane senza provare rimorso. Con vicino un albero di Natale che Delofeu non ha notato.
Poi, qualche giorno dopo, Delofeu si rende conto di avere un’immagine pubblica, con annessi dei diritti da piazzare alle Isole Vergini. Allora si veste bene con la fidanzata incinta e cerca di fare una foto in cui non sembra uno psicopatico che ha rapito una ragazza e la tiene chiusa in un seminterrato vicino a un albero di Natale. Qualcuno chiami la polizia.
- Marcio Amoroso
Nell’arco della sua carriera Marcio Amoroso ha accatastato così tante foto di Natale, festeggiamenti e immaginiamo qualche serata di Vigilia in atmosfere così prettamente natalizie come sanno esserlo solo le serate brumose del Friuli, quelle nebbiose della bassa parmense e quelle semplicemente polari della Vestfali,a che niente, il Natale può essergli andato ragionevolmente a noia. Gli scatti di Natale a torso nudo, al bordo di una piscina con gli interni marmorei e una capezza dorata al collo, sono quasi sempre cafoni, perché trasformano il Natale in un prologo troppo glam di Capodanno: per Marcio, invece, Boca Raton è la naturale – addirittura logica – controparte della Lapponia, dove lo champagne viene comunque servito alla stessa temperatura e ti viene lo stesso sguardo accigliato, solo per il riverbero della neve.
- Lo spirito della Juventus > spirito del Natale
Quest’anno la Juventus ha esagerato. Ha girato un piccolo corto animato, con protagonista “Jay”, la mascotte bianconera, che porta in regalo un pallone della Juventus a un bambino. Poi ha fatto un video in cui i giocatori della Juve ricevono dei maglioni della Juve in regalo e Mandzukic li guarda con severità, a interpretare il villain che Kolarov impersonifica nei video del Manchester City. Tutti questi contenuti sono stati inseriti dentro l’hashtag #WeWishJu.
Nel video di auguri ufficiale è stato inventato un nuovo testo sulle note di “We wish you a Merry Christmas” capace di condensare tutti i valori della juventinità. “Happy new year” è stato sostituito “Winning new year”: felicità e vittoria sono sinonimi e in ogni caso, in termini aristotelici, può esistere la seconda senza la prima ma non la prima senza la seconda. Giocatori e tifosi sono compatti come in una piccola curva e il flow da stadio, che magari voleva sembrare goliardico, alla fine suona un po’ aggressivo: “Guerrieri in bianconero / Campioni con grande stile / Vincenti fino alla fine”.
E, a chiudere “E auguri anche a voi” un pizzico violento. Come a rivolgersi a tutti i tifosi non juventini (i tifosi della juve sono già rappresentati nel video, stanno cantando) per ricordargli che loro, invece, hanno poco da festeggiare.
- La Fidelis Andria e i cliché dell’Internet italiano
Il social media managing è ormai un mestiere talmente sviluppato e diffuso che persino il SMM della Fidelis Andria conosce tutti i cliché natalizi dell’Internet italiano. In questo video c’è praticamente tutto: i regali brutti, la nonna che ti costringe a mangiare, i cartoni animati in TV, gli auguri forzati ai parenti, “le domande della zia sulla vostra vita sentimentale”, e così via. È talmente ben architettato da risultare manierista, posticcio se prendiamo in considerazione anche la recitazione ovviamente pessima. Con questa trovata della Fidelis Andria, diretto ai pochi utenti rimasti che non sono già nauseati da questi cliché, il Natale su Internet ha iniziato ufficialmente a ripiegarsi su se stesso e forse inaugurerà già dal prossimo anno i video sui video di Natale.
Comunque meglio della Juventus.
- CR7 sponsorizzato
Quale modo migliore di augurare al mondo buone feste che guadagnare soldi augurando al mondo buone feste?
Cristiano Ronaldo e una famiglia di modelli scelta per lui per l’occasione (c’è anche lo zio che a Natale racconta storie sporche per sembrare più giovane) ci fa gli auguri spingendoci giacche e maglioni che potrebbero farci sembrare ricchi. Maglioni e giacche forse, di qualità, forse no, non è importante: sono perfetti per un post natalizio come questo. fate come Cristiano Ronaldo e avrete i suoi follower, forse, un giorno.
La ragazza al suo fianco però guarda il corpo di Cristiano Ronaldo impaurita, perché forse Cristiano è vicino alla definitiva trasformazione in Super Nova e solo lei se ne è accorta. Le cosce di Cristiano Ronaldo stanno per esplodere nei pantaloni ed è chiaro che il corpo di Cristiano Ronaldo è fatto per correre nudo su un prato infinito. Questa sì che sarebbe una bella immagine di Natale. Interpretazione alternativa: quella è una vera famiglia di ricchi, di quei ricchi che non guardano il calcio, e la ragazza vicina a Cristiano si sta solo chiedendo: “Chi è ‘sto portoghese coatto vestito come noi?”.
Un consiglio per tutti i fotografi che dovranno lavorare con Cristiano Ronaldo in futuro: la sola posizione in cui sembra effettivamente a suo agio è in piedi con le braccia e le gambe larghe, come si mette prima di tirare una punizione. Seduto su quella panca sembra si stia trattenendo dal distruggere la panchina e strapparsi i vestiti come Hulk. Buon Natale.
- Olympique Marseille & Christmas Garcia
Quello del Marsiglia è uno dei video natalizi di quest’anno realizzati con meno impegno. I giocatori sono ripresi in mezzo ad un corridoio anonimo, possono tutti parlare la propria lingua d’origine senza però l’ausilio dei sottotitoli, ci sono alcuni che hanno lo stesso orrendo maglione col pinguino (tipo Thauvin che sembra il cantante di una boy band degli anni ‘80) e ad un certo punto c’è Clinton N’jie che spunta per un attimo dal nulla come Ollie Williams dei Griffin. Il tutto, se ciò non bastasse, inquadrato da una cornice bianco-oro stile Power Point. Bisogna aspettare un minuto e mezzo circa per trovare la vera pepita d’oro del video: Rudi Garcia che in mezzo agli auguri in francese, senza avvertire nessuno, piazza un berlusconiano “Un occhiolino all’Italia, buone feste a tutti”.
Ci manchi Rudi 😉
- Cristiano Ronaldo spontaneamente
Cristiano non è mai stato troppo riflessivo, la corsa per il successo non ammette debolezze o ritardi, da quando a dodici anni ha abbandonato casa e famiglia per diventare il miglior essere umano al mondo Cristiano non si è fermato un attimo. Lo ha fatto per la sua famiglia, i suoi amici, i tifosi dello Sporting, del Manchester United, del Real Madrid, del Portogallo, per tutti quei tifosi che non si riconoscono in quel idolo di pezza che è Messi, troppo naturale, troppo semplice per meritare davvero la gloria.
Lo ha fatto per i suoi tifosi, per tutti i bambini che guardandolo da gli angoli più poveri del mondo vogliono diventare come lui, esattamente come lui. Cristiano Ronaldo si porta dietro il sogno che con i soldi tutti possano diventare Cristiano Ronaldo. Cristiano Ronaldo è riuscito in tutti i suoi scopi, ma a che prezzo?
Questo Natale, con il quarto Pallone d’Oro sul comodino, è arrivato il tempo per Cristiano di starsene un po’ con se stesso. E dato che non sa bene da dove cominciare, non c’è abituato, non l’ha mai fatto, ha pensato di farsi costruire una statua di cera identica a lui con cui parlare. In attesa che gli risponda, e gli dica come si sente davvero, Cristiano augura buon Natale ai suoi follower, cioè al mondo intero.
- Coutinho uno di noi
Gli auguri di Natale di casa Coutinho sono un po’ come Coutinho: onesti. Nonostante sia oramai uno dei migliori giocatori al mondo non se la tira per nulla, in campo come in questi auguri di Natale. Per la foto sceglie l’angolo più mesto di tutta casa, che deve essere una casa spettacolare ovvio, ma lui non vuole farcelo pesare perché è una persona eccezionale. Sono auguri mega sinceri, non prova a venderci la sua felicità con animali fantastici o vestiti barocchi, si limita a mostrarsi normale, sembra una pubblicità di OVS Brasile.
Quello a cui tiene è il figlio: lo mette proprio al centro della foto, preciso, ci tiene anche a farci vedere quei cancelletti che ha dovuto montare una domenica pomeriggio perché un bambino che gattona libero per casa è pericoloso anche se sei Coutinho. C’ha pure quello col taglio da sciroccato in famiglia, come tutti dopotutto.
Gli auguri di Natale di Coutinho scaldano il cuore perché in pratica Coutinho è come noi, coi problemi che c’abbiamo noi a Natale, ma molto più forte a giocare a pallone.
- Fabregas nel castello di Alladin a Disneyland
Cesc Fabregas conosce bene la storia del suo paese, le radici more. In un ideale viaggio natalizio che lo conducesse, a ritroso, fino alle terre dei Magi, Cesc si è finito per infilare in un calembour ultralussuoso che somiglia più al castello di Aladdin a Disneyland che a un resort in qualche emirato, dove il broccato alle pareti, le rifiniture, gli scranni gli orli dei bicchieri e addirittura le prese per ricaricare l’iPhone sono placcati oro. Ma Cesc, che è un ragazzo a modo e oltre alla storia del suo Paese conosce anche il significato profondo del Natale, sembra dissociarsi fin quasi a lambire solo marginalmente tutto questo turbocapitalismo (deve dipendere dall’amicizia con Flamini), la poligamia, un mondo malvagio che dipinge duckface anche sul volto di ragazzini in età prescolare.