Guida ufficiosa agli ottavi di Champions League
18 domande sulla fase finale del torneo più importante d’Europa.
- La Juventus giocherà l’andata in Portogallo: vi aspettate un atteggiamento attendista da parte della squadra di Allegri?
Fabio
Allegri è tecnico pragmatico: i giocatori della Juventus sono complessivamente superiori, e non di poco, a quelli del Porto. Stabilito questo, Allegri non prenderà rischi eccessivi, consapevole che, in presenza di un vantaggio tecnico, non è strettamente necessario stabilire un vantaggio tattico per battere il Porto.
Flavio
Penso che la Juventus di Allegri abbia sviluppato l’importantissima qualità di saper controllare le partite e i ritmi sia con che senza la palla. Sono d’accordo con Fabio sul fatto che i bianconeri non si sbilanceranno più del necessario nella partita d’andata, ma allo stesso tempo ritengo che sia necessario (provare a) chiudere la pratica già in Portogallo, perché se è vero che il divario tecnico esiste, arrivare allo Stadium con la qualificazione ancora in equilibrio, renderebbe questo gap decisamente meno rilevante.
Francesco Lisanti
Dal punto di vista dell’atteggiamento, la Juventus si trova nella condizione ottimale. Il Porto è una squadra con buone individualità e una modesta organizzazione, può creare pericoli ma non è generalmente all’altezza: più o meno il rapporto di forza che separa la Juve dalle inseguitrici del nostro campionato. Per questo mi aspetto di vedere la Juve interpretare il consueto piano gara: azzannare la partita con intensità nei primi venti minuti, preoccupandosi soprattutto di annullare ogni velleità del Porto sulla partita (posto che Nuno ne abbia) per poi capovolgere il gioco qualora se ne presenti l’occasione. Le recenti partite contro Lazio e Inter andavano in questa direzione.
- C’è qualcosa del Porto che potrebbe mettere in difficoltà la Juventus?
Fabio
Il Porto dovrebbe giocare con il 4-3-1-2 ed è squadra che tende a concedere poco: solo 11 i gol subiti in campionato. Il rischio è che i lusitani provino a controllare palla e ritmo della partita e che ci possano riuscire creando superiorità numerica in mezzo al campo col mediano Danilo Pereira e gli altri tre giocatori che Nuno Esprito Santo sceglierà di mandare in campo.
In qualche modo già Inter e Cagliari hanno lasciato intravedere qualche possibile punto di debolezza contro centrocampi avversari folti, e la posizione di Joao Mario e Barella non è stata sempre tracciata bene. Un possesso palla conservativo, che non lasci spazi a ripartenze, ma che abbia il fine principale di togliere ritmo alla fase di possesso della Juve, potrebbe condurre i bianconeri a una snervante gara bloccata in cui i portoghesi potrebbero sguazzare.
Francesco
Contro il 4-2-2-2 di Jorge Jesus, però, Nuno Espirito Santo si è schierato a specchio, con il 4-4-2, e non è nuovo a scelte conservative di questo tipo contro squadre più forti. Non ha rinunciato al nucleo centrale Danilo Pereira – Óliver Torres, ma ha schierato due ali pure come Brahimi e il “Tecatito” Corona al posto di due giocatori più “interni” come Herrera e André André. Il risultato non è stato molto soddisfacente, il Porto ha coperto meglio il campo in ampiezza ma ha anche perso i collegamenti naturali del rombo a centrocampo, per inserire quella combinazione di fumosità e funambolismo di marca algerino-messicana.
Alla fine ha vinto ugualmente, perché André Silva è veramente forte, ed è l’unico elemento che potrebbe davvero mettere in difficoltà la Juventus. Segna 0,6 gol ogni 90 minuti, chissà nei 180.
Emanuele
Non sono neanche sicuro che giocherà, ma anche solo per scaramanzia bisogna per forza citare il “Tecatito” Corona tra le cose che dovrebbero mettere un minimo di giusta ansia alla Juventus. I giocatori capaci di andare in porta in qualsiasi momento, dopo aver saltato avversari in serie, vanno comunque rispettati.