Febbre da Calciomercato vol. 5
Continua il commento live delle trattative più interessanti dell’estate.
Continua il commento live delle trattative più interessanti dell’estate.
Sánchez, Ćorluka, Tello: si sblocca il mercato della Fiorentina
di Flavio Fusi
[Mercoledì 10, pomeriggio]
Fiorentina: acquisito a titolo temporaneo Carlos Sanchez dall’ @AVFCOfficial il comunicato https://t.co/kJXFHiumzd pic.twitter.com/rHmuHEUvIz
— ACF Fiorentina (@acffiorentina) 9 agosto 2016
Dopo l’infortunio di Matías Fernández, ancora fuori dopo la lesione meniscale che gli ha fatto saltare anche la Copa America Centenario, e la fine del prestito di Tino Costa e Koné, la Fiorentina era alla ricerca di un centrocampista e così Corvino ha trovato l’accordo con l’Aston Villa per il prestito oneroso di Carlos Sánchez (non è chiaro se con diritto o obbligo di riscatto).
Il colombiano è un centrocampista molto forte fisicamente, che fa dell’abilità nel vincere i contrasti la sua dote migliore (la scorsa stagione ne ha vinti 3,5 ogni 90 minuti, il 68,8% del totale). La “Roccia” arriva in Serie A a trent’anni compiuti e pur non essendo solo un semplice recupera palloni, è da vedere come si inserirà nel centrocampo di una squadra con una spiccata attitudine al possesso palla.
Sembra in procinto di sbloccarsi anche la situazione relativa al difensore, con Ćorluka che si sta avvicinando sempre di più. Come Cáceres, accostato alla Fiorentina nelle scorse settimane, il centrale croato è un difensore duttile che all’occorrenza può essere schierato anche largo a destra, caratteristica che può rivelarsi importante sia nel 3-4-2-1 fluido visto la scorsa stagione (dove probabilmente farebbe il centrale destro), che nel 4-3-3 provato da Sousa durante l’estate.
Il capitano della Lokomotiv Mosca è un difensore esperto, forte fisicamente e, per il ruolo in cui gioca, con una buonissima tecnica individuale. Agli Europei lo abbiamo visto letteralmente dare il sangue per la sua Nazionale: per la Viola potrebbe essere il terzo centrale affidabile tanto mancato durante l’ultima annata.
Ultimo ma non meno importante, sembrerebbe ormai fatta anche per il ritorno dal Barcellona di Cristiano Tello, giocatore che Sousa considerava importantissimo per fornire soluzioni di gioco in ampiezza sin dalla passata stagione.
Chi prende Nasri?
di Francesco Lisanti
[Mercoledì 10, pomeriggio]
I problemi di Samir Nasri non finiscono mai, e forse è davvero arrivato il momento di lasciare l’Inghilterra. Non solo il suo nome è finito al centro di ogni scandalo possibile, anche quando la correlazione era tutta da verificare, dalle patenti false ai sex-tape di Valbuena, non solo i tabloid ormai gli rinfacciano anche i video che gli amici caricano su Instagram, ma a Manchester è arrivato anche Pep Guardiola con l’ossessione della perfetta forma fisica, mantra che pretoriani come Clichy ripetono ormai a memoria. E lui, denominato sempre dalla stampa inglese «Fat Sam», non si è propriamente fatto trovare pronto, finendo ai margini della rosa.
Il prezzo fissato per il cartellino del marsigliese dovrebbe essere intorno ai 20 milioni di euro. L’asta è da considerarsi aperta, così abbiamo selezionato cinque destinazioni in cui il suo talento potrebbe rifiorire:
5. il Milan: per regalare l’ultima gioia a Berlusconi prima della cessione definitiva, un trequartista lunatico e sovrappeso
4. la Roma: perché il vuoto lasciato da Pjanić non è stato ancora colmato, e perché è l’ultima squadra ad averlo visto gioire
3. il Leicester: per tutelarsi in caso di cessione di Mahrez, e perché contro il cattivo umore non c’è nulla di meglio di una buona pizza
2. il PSG: per passare da uno spogliatoio sovraffollato di trequartisti ad un altro, e permettere alla scienza di definire una nuova singolarissima forma d’ansia
1. l’Arsenal: perché secondo la Bild, Özil tornebbe al Real Madrid anche domani mattina, e Wenger aspetta sempre tutti a braccia aperte
Ciao Jerry
[Mercoledì 10, mattina]
#Calciomercato | #Carpi, ufficiale la cessione di #Mbakogu: giocherà al Krylya Sovetov https://t.co/SJrWvJeF0R
— Gianluca Di Marzio (@DiMarzio) 10 agosto 2016
Nel frattempo Mbakogu lascia l’Italia e si accasa al Krylia Sovetov. Addio Jerry, ci mancheranno le tue sgroppate a rincorrere i palloni lanciati in avanti a caso dai difensori del Carpi.
La nuova posizione di Pogba
di Alfredo Giacobbe
[Mercoledì 10, mattina]
Once a Red… #POGBACK pic.twitter.com/H2MO6GXyg0
— Manchester United (@ManUtd) 9 agosto 2016
Il passaggio di Paul Pogba dalla Juventus al Manchester United, ora che è avvenuto, sembra già parte del passato, ma il bello viene ora: come lo utilizzerà Mourinho, che pur di averlo al Chelsea un anno fa aveva creato i prodromi della rottura con la dirigenza blues?
Mourinho alla prima uscita ufficiale, contro il Leicester al Community Shield, ha schierato Carrick e Fellaini davanti alla difesa. Carrick, che a trentacinque anni ha ottenuto un insperato, ulteriore anno di rinnovo contrattuale, è da sempre un ottimo passatore ma non è stato mai un giocatore mobile. Fellaini gioca al meglio quando ha qualcuno pronto a coprirgli le spalle: alla buona mobilità in verticale non ne corrisponde una altrettanto buona nella direzione orizzontale, e questo lo rende facilmente controllabile dagli avversari. I due non costituiscono una coppia nel solco della tradizione mourinhana, che prevede o due giocatori fisicamente dominanti (come Matic e Ramires al Chelsea) o un giocatore di questo tipo al fianco di un playmaker comunque fisicamente ben strutturato (come accadde al Real con Diarra e Xabi Alonso).
Pogba non ha mai giocato in questo sistema di gioco alla Juventus, l’unico riferimento che abbiamo è quello dato dal recente Europeo: Deschamps è passato dal 4-3-3 al 4-2-3-1 quando ha realizzato che le sue chance di vittoria passavano dai piedi e dall’ispirazione di Griezmann. Il cambio di sistema ha portato l’attaccante dell’Atletico al centro della manovra offensiva ed ha creato una connessione virtuosa con Pogba, piazzato davanti alla difesa con Matuidi ma oberato da molteplici responsabilità. Come spiegava Daniele Manusia già nel corso della manifestazione, al netto di un cambio del sistema di riferimento delle nostre aspettative, Pogba non ha affatto disputato un cattivo Europeo.
Oltre ad essere fisicamente dominante, Pogba può assumersi tecnicamente la responsabilità del playmaking. Ma chi può essere il suo partner ideale? Lo United non ha un uomo abile nelle coperture preventive e dotato di buon fisico: Herrera è un giocatore scattante ma leggero; Carrick costituirebbe una ridondanza rispetto ai compiti affidati al francese; lo stesso potrebbe dirsi di Schneiderlin, che al Southampton aveva al suo fianco un interditore puro come Wanyama. Il maggior candidato resterebbe dunque Marouane Fellaini, con tutti i limiti che il giocatore ha mostrato in quel ruolo da quando è allo United.
He wanted four signings and now he has them. Jose Mourinho on our latest arrival… #POGBACK https://t.co/eG1k0XSk0O
— Manchester United (@ManUtd) 9 agosto 2016
E se Mou decidesse di passare al 4-3-3? È uno schema che conosce bene, che lo ha portato ai primi successi al Porto e al Chelsea e che vestirebbe Pogba dei compiti che conosce meglio, quelli della mezzala sinistra di inserimento.
Nell’ultimo anno in bianconero, Pogba si è caricato di maggiori responsabilità e ha attinto alla parte creativa del suo gioco: si allargava a sinistra per ricevere il pallone, e poi rientrava sul piede preferito verso l’interno del campo. Lo scorso anno Pogba ha ricavato dal suo gioco 8 gol e 12 assist in campionato, il picco massimo della sua produzione è arrivato in Aprile, quando era sembrato compiere un passo deciso verso la trasformazione in un trequartista creativo, incontenibile fisicamente e tecnicamente. Dalla posizione di mezzala, soprattutto con un uomo abile nella copertura come Marchisio alle spalle, a Pogba era più facile perdonare certi errori posizionali, che sono il suo vero tallone d’Achille attuale.
Allo United, il terzetto di centrocampo con Pogba potrebbe essere completato da Herrera, utile nella posizione di mezzala destra per l’energia che spende tra le due aree, e da Carrick, in qualità di regista basso. Le cose per Mou si complicherebbero nel reparto offensivo: quale collocazione troverebbe Wayne Rooney nello schieramento a 3 punte? La casella numero 9 è già proprietà indiscussa di Zlatan Ibrahimovic, sugli esterni Martial e Lingard sono davanti nelle preferenze di Mourinho, con Mkhitaryan ricalzo di lusso per entrambi i ruoli. Rooney sarebbe il maggior candidato all’esclusione, nonostante la grande considerazione che Mou ha avuto nei confronti del capitano fin dal suo primo giorno a Carrington. Possibile tra qualche mese, ma inverosimile oggi come oggi.
Porno Hammers
di Fabrizio Gabrielli
[Mercoledì 10, mattina]
.@AyewAndre has a message for all you Hammers… ⚒https://t.co/jWkR6LTB2y
— West Ham United FC (@whufc_official) 8 agosto 2016
David Sullivan, il presidente del West Ham, ha una storia interessante: figlio di un pilota della RAF, cresciuto tra Yemen e Galles, oggi è il centodiciassettesimo uomo più ricco del Regno Unito, e buona parte del suo patrimonio l’ha accumulato negli anni ’70 nel business nella pornografia soft. Negli anni ’80 ha scontato 70 giorni di carcere per guadagni immorali: ha confessato di non essersi sentito in imbarazzo perché dopotutto «ho reso felice un sacco di gente».
Quello che sta facendo da un paio d’anni a questa parte con gli Hammers è una specie di remake ripulito della sua carriera pregressa; le cose a cui dà vita durante l’estate sono quanto di più vicino a un film porno, capaci di provocare erezioni ai tifosi più per l’idea di aspettativa che per l’atto in sé. Non si può dire che non stia rendendo felice un sacco di gente, comunque.
Il centrocampo che ha imbastito quest’anno è particolarmente da durello, come l’eccitazione incontrollata del figlio postadolescente lascia presagire: sulla trequarti offensiva giostreranno Manuel Lanzini, Dimitri Payet e Sofiane Feghouli, cioè una miscela di giocatori dalla tecnica superba e proni al colpo a sensazione, capaci di spingere il barometro dell’offensivismo sull’orlo dell’esplosione, oltre che una delle meglio assortite gang di arroganti, gente che saprebbe rendere un esperimento del professor Zimbardo un’esercitazione dimostrativa della Protezione Civile.
L’arrivo di André Ayew è il colpo di teatro della vicina che bussa alla porta per aggiungersi a un threesome promettente; e se il Barcellona non scatenerà tutto il suo fascino per concupire Jonathan Calleri rischiamo di trovarci di fronte al porno con la migliore sceneggiatura mai scritta.
La Redazione de l'Ultimo Uomo è divisa tra Roma e Milano, ed è composta da una dozzina di ragazzi e ragazze che, generalmente parlando, ti vogliono bene.
Forse nessuna delle due.
Abbiamo parlato con la giovane centrocampista della Sampdoria.
Il momento in cui è diventato un’icona globale.
Un’altra grande prestazione contro il Napoli per uno dei difensori più sottovalutati del campionato.
Una sconfitta che non dovrebbe indurre al catastrofismo.
Contro l’Inter un’altra prestazione deliziosa.