Fino a qualche settimana fa, i primi tre posti e di conseguenza la corsa alla Champions sembravano già essere decisi: Juventus prima, Napoli secondo e Roma terza. Ma gli ultimi risultati hanno rimesso in discussione il secondo posto, con anche l’Inter che era riuscita momentaneamente a rientrare in corsa. Un’analisi delle statistiche di queste tre squadre può aiutarci a capire cosa aspettarsi dal finale di questa stagione.
Napoli
Uno dei temi della stagione del Napoli ha riguardato il massiccio impiego dei cosiddetti undici titolarissimi di Maurizio Sarri. Con solo 21 giocatori utilizzati, il Napoli è la squadra di Serie A che ha impiegato il minor numero di elementi della rosa nel corso del campionato. Per farsi un’idea, il Chievo, secondo in questa speciale classifica si è affidata a 25 elementi. L’Inter ne ha utilizzati 26, la Roma addirittura 32.
Al di là del numero complessivo di calciatori scesi in campo, comunque utile a farsi un’idea generale, cioè che realmente conta è il minutaggio dei titolari. I titolarissimi del Napoli sono stati in campo per 29414 minuti complessivi, ovvero l’87,4% del totale.
Un carico di lavoro immane e senza precedenti nelle ultime stagioni di Serie A: è vero che praticamente nessuno ad esclusione di Grassi (che comunque non aveva fatto la preparazione con il Napoli essendo arrivato a gennaio) si è infortunato durante la stagione, ma a lungo andare la squadra è sembrata stanca e meno brillante, come confermano i dati sulle prestazioni fisiche delle ultime partite della squadra di Sarri. Nelle ultime 12 giornate infatti, per 8 volte gli azzurri hanno fatto registrare un dato di chilometri in sprint inferiore alla media stagionale. Per quattro volte il Napoli è riuscito comunque a conquistare i tre punti ma nelle altre quattro occasioni il Napoli è stato sconfitto da Inter, Udinese e Juventus ed ha pareggiato con il Milan. Il calo non è quindi solo percepito, ma almeno per quanta riguarda gli sprint, effettivo.
Se si esaminano le statistiche relative alla superiorità al tiro, si nota che la media mobile calcolata su periodi di sette partite del TSR (che calcola il rapporto tra tiri effettuati e la somma dei tiri fatti e subiti) del Napoli è calata nelle ultime 10 partite, rimanendo però praticamente sempre superiore al 60% (il che significa che ogni 10 tiri il Napoli ne effettua 6 e ne subisce 4). Anche la media mobile per periodi di sette partite del SoTR (il rapporto tra tiri in porta fatti e la somma dei tiri in porta fatti e subiti) ha avuto un andamento similare.
C’è stato, quindi, un lievissimo calo nella superiorità al tiro del Napoli rispetto al momento migliore della stagione, ma che potrebbe dipendere anche dal calendario. Dunque, sostanzialmente, il Napoli sta attaccando e difendendo come nel resto della stagione.
Ma osservando l’andamento della media mobile del tasso di conversione contro e a favore (cioè il rapporto tra gol segnati/subiti e il totale dei tiri effettuati/subiti) della squadra di Sarri si nota come ultimamente gli azzurri stiano convertendo occasioni ad un ritmo decisamente inferiore rispetto al resto della stagione, mentre gli avversari hanno aumentato la propria percentuale di realizzazione. Anche se questo potrebbe essere semplicemente un effetto della varianza, la portata del calo del tasso di conversione a favore e dell’aumento di quello contro, corrobora la tesi che il Napoli abbia perso di lucidità nel corso della stagione, e che questo si sia riflesso anche sull’efficienza offensiva e difensiva della squadra.
Esclusi gli effetti della conversione sulle ultime gare, il Napoli è la stessa corazzata del resto della stagione. Tutto sommato, con 3 reti in 3 partite, Gabbiadini non ha fatto rimpiangere Higuain e dalla prossima gara con la Roma, un vero e proprio crocevia per il secondo posto, anche il Pipita tornerà disponibile. Considerato anche il vantaggio in classifica, la squadra di Sarri è ovviamente la favorita al secondo posto.
Calendario
Roma – Napoli
Napoli – Atalanta
Torino – Napoli
Napoli – Frosinone
Roma
Dall’arrivo di Spalletti in poi la Roma è riuscita a risalire fino al terzo posto che oggi come oggi le garantirebbe la qualificazione alla Champions, che fino all’esonero di Rudi Garcia sembrava un vero e proprio miraggio. La squadra deve ancora crescere dal punto di vista tattico, ma quello che è certo è che dal momento dell’avvicendamento in panchina (ad essere precisi dalla gara con la Juventus in poi, ma era fisiologico) la superiorità al tiro della Roma ha subìto un’impennata.
In particolare nell’ultimo periodo dell’incarico di Garcia, la Roma aveva collezionato una serie di risultati negativi, non solo per quanto riguarda il risultato ma anche a livello di prestazione, visto che il TSR era scesa circa al 40% (cioè ogni 10 tiri ne subiva 6 e ne effettuava 4). Nel passaggio da Garcia a Spalletti, i giallorossi sono migliorati sotto ogni punto di vista. Attualmente la Roma è imbattuta da dodici partite, ma dopo le prime otto vittorie consecutive è riuscita a vincerne solo due nelle ultime cinque, pareggiandone tre.
Con Spalletti in panchina la Roma è migliorata in ogni statistica.
Dalla ventesima giornata in poi la Roma si è avvicinata al Napoli anche in termini di produzione offensiva (16,1 contro 16,9 tiri a partita, 5,7 contro 6,3 tiri in porta a partita), ma è ancora indietro difensivamente visto che la squadra di Sarri ha subito solo 8,3 tiri a partita di cui appena 2,1 in porta, mentre i giallorossi sono ancora ben sopra i dieci tiri subiti a partita (10,9) e concedono oltre un tiro in porta in più ogni gara (3,3).
Ciò che ha fatto la differenza nella rimonta è stato il tasso di conversione delle occasioni della Roma, la cui media mobile per periodi di sette partite è tuttora sopra il 15% (con quella degli avversari sotto al 10% fino alle ultime due gare) assieme al contemporaneo calo del Napoli nelle stesse statistiche.
Nelle ultime cinque partite questo “effetto-finalizzazione” è calato sia per quanto riguarda le occasioni dei giallorossi, che soprattutto quelle degli avversari che con 16 tiri in porta hanno segnato 8 gol a Szczesny. Non è quindi un caso che in questo periodo la Roma non abbia recuperato alcun punto sui partenopei. Con una superiorità al tiro inferiore al Napoli, i capitolini devono essere cinici nel realizzare le proprie occasioni (vero Edin?) oppure sperare di essere aiutati dalla sorte.
Di fronte a questa situazione, la rimonta dei giallorossi sembrerebbe molto difficile, se non fosse che il giorno della Liberazione il Napoli farà visita proprio alla Roma. Se la squadra di Spalletti riuscisse a vincere, allora sì che potrebbe succedere di tutto: su un campione piccolo come quello delle ultime tre partite, l’effetto della varianza potrebbe essere decisivo, nonostante un calendario probabilmente più ostico per i giallorossi.
Calendario
Roma – Napoli
Genoa – Roma
Roma – Chievo
Milan – Roma
Inter
L’Inter ha raccolto più di quanto avrebbe dovuto fino all’inizio del 2016, tanto che già a Natale era evidente come la corsa al titolo della Beneamata fosse destinata a risolversi in un buco nell’acqua. Ciò non toglie che i punti conquistati dall’Inter a inizio stagione siano stati vitali nel mantenere vive le ambizioni Champions dei nerazzurri: l’acceso diretto tramite il secondo posto era da tempo unicamente una chimera, ma prima della sconfitta con il Genoa la Roma era distante solo quattro punti e l’Inter sarebbe stata spettatrice interessata dello scontro diretto tra giallorossi e azzurri del 25 aprile.
Purtroppo però l’1-0 di Marassi ha sbarrato le porte della massima competizione europea per l’Inter: un traguardo che sarebbe stato comunque molto difficile da raggiungere visti i numeri dei nerazzurri.
L’Inter, il cui TSR stagionale è del 51,9% e di conseguenza ben inferiore a quello di Roma (57,4%) e Napoli (64,8%), ha offerto prestazioni decisamente peggiori dal punto di vista della superiorità al tiro e contemporaneamente ha smesso di godere dell’influsso positivo della varianza di cui aveva beneficiato nella prima parte della stagione, che si è confermato essere dovuto principalmente ad una serie di fortunate circostanze piuttosto che ad una abilità superiore rispetto al resto del campionato della squadra di Mancini.
Dopo che la squadra di Mancini aver fatto registrare medie di conversione a sfavore minime a fronte di una conversione a favore in linea con la media del campionato, le avversarie dell’Inter hanno iniziato a convertire ad un tasso sempre maggiore le proprie occasioni peggiorando la classifica dei nerazzurri, che già in inverno esprimevano dati che in una stagione normale le avrebbero consentito di qualificarsi al massimo in Europa League.
Nelle ultime gare però l’Inter stava sperimentando la più alta percentuale di realizzazione della stagione, tanto che improvvisamente, complice anche il calo della Fiorentina, si è ritrovata quarta e poteva addirittura sperare di agguantare il terzo posto. Il protagonista della rimonta è stato indubbiamente Mauro Icardi che prima della gara col Genoa aveva convertito in rete 6 dei suoi ultimi 9 tiri. E’ vero che l’argentino effettua circa il 90% dei suoi tentativi da dentro l’area e quindi le sue conclusioni hanno un’ottima qualità media, ma a fronte di un volume di meno di 2 tiri ogni 90 minuti era francamente difficile mantenere questo ritmo realizzativo: con il Genoa ha infatti effettuato 3 tiri trovando solo una volta la porta.
Come era prevedibile, con un profilo di superiorità al tiro peggiore rispetto a Napoli e Roma, appena l’effetto della conversione ha smesso di sostenerla (a Marassi 17 tiri, 4 in porta senza trovare la via della rete, ma anche 16 e 5 subiti) l’Inter ha dovuto dire addio al sogno Champions.
Calendario
Inter – Udinese
Lazio – Inter
Inter – Empoli
Sassuolo – Inter
Quindi
Il Napoli è tuttora la squadra più performante delle tre dal punto di vista della superiorità al tiro, ma nelle ultime giornate sono state le percentuali di conversione, piuttosto che i volumi, a determinare la lotta alla Champions.
L’Inter è ormai tagliata fuori, mentre la Roma dovrà riuscire nell’impresa di battere il Napoli e sperare che gli azzurri perdano ulteriormente di lucidità, lasciando per strada almeno due punti nelle ultime tre partite per conquistare l’accesso diretto ai gironi. Anche se entrambe le squadre sono apparse in calo nelle ultimissime partite, il Napoli sembra ancora la squadra migliore oltre che quella con un vantaggio consistente di punti.