A che punto è la Coppa d’Africa
Dieci domande per continuare a seguire Gabon 2017, ora che è entrata nel vivo.
- Quanto lontano può portare il suo Egitto Salah?
Giulio
L’Egitto è in primo luogo una squadra solida. Già tornare alla fase ad eliminazione per una nazionale assente dalla Coppa dal 2010 è una bella soddisfazione, negli scontri diretti serviranno i tocchi di classe. Non è un caso che Salah proprio ora si sia dimostrato capace di giocate individuali di un certo livello. Ramadan Sobhy dalla panchina potrebbe essere una buona arma per sbloccare i risultati.
Fabrizio
Dovremmo chiederci se l’Egitto, oggi, sia solo Salah, o in che percentuale dipenda dal romanista. A giudicare dalla decisività di ogni giocata di “Momo”, molto; nelle intenzioni di Cuper, probabilmente, anche, pur senza raggiungere lo status dell’esclusività. Ci sarebbe da capire se El-Neny, Trezeguet e Sobhi abbiano la voglia, lo spessore e il carisma di trasformare quella che oggi sembra una one-man-band in una squadra, come hanno i crismi per fare. Secondo me sarà la delusione per eccellenza dei quarti.
Gabriele
Non credo che l’eventuale vittoria dell’Egitto sia sulle spalle di Salah. Anzi, mi sembra ben altro: l’Egitto è l’unica squadra che non ha preso neanche un gol nella fase a gironi. Uno 0-0 e due vittorie per 1-0 con invenzioni di Salah (assist a Said contro l’Uganda, gol su punizione contro il Ghana). Mi sembra che Héctor Cúper abbia un piano ben preciso in testa: prima di tutto difendere, il resto può arrivare dopo. Se funzionerà… beh, l’Egitto ne ha vinte sette di Coppe d’Africa, ci sarebbe da chiederlo anche a Mido e Hossam Hassan (che oggi fanno i commentatori televisivi).
Esempio di difesa granitica: Jordan Ayew entra in area e non c’è un filo d’erba.
Andrea
Passare il turno era il primo obiettivo e lo hanno centrato. Il tecnico argentino ha detto più volte che l’Egitto ha il dovere di giocare per vincere la Coppa d’Africa, ma credo sia un traguardo decisamente troppo ambizioso. Almeno per ora. A meno che Salah davvero non si trasformi per diventare il trascinatore di cui i Faraoni hanno bisogno. Il romanista ha giocato a sprazzi e la manovra offensiva ne ha risentito. Le prestazioni della squadra sono legate a quelle di Salah con un doppio filo: se il numero 10 cominciasse a girare, allora l’Egitto potrebbe ancora dire la sua.